La città si prepara alla solenne celebrazione di domani del suo Patrono Santissimo Crocifisso
I fedeli della Diocesi di Cassano Jonio sono curiosi di sapere “chi è” il loro nuovo vescovo, don Francesco Savino, fresco di nomina, il quale entrerà in città nel prossimo mese di maggio. Don Savino viene da Bitonto, in provincia di Bari, dov’è Rettore della Basilica dei Santi medici Cosma e Damiano. E dove, proprio su suo impulso, sono sorti degli “avamposti” di solidarietà.
«La fede senza le opere è morta», sostiene don “Ciccio”, così lo chiamano a Bitonto dove fuori dal santuario la carità cristiana ogni giorno accompagna e sostiene emarginati, poveri, sofferenti.
Così un luogo di culto e di preghiera, dove vengono venerati i due taumaturghi, è diventato un importante polo socio-sanitario per l’intera Puglia.
Tra gli ulivi del santuario sono sorti infatti una casa d’accoglienza, una mensa per i poveri, una sede dell’associazione delle famiglie dei tossicodipendenti, un ambulatorio, ma, soprattutto due centri di grande rilevanza sociale e sanitaria: la casa alloggio “Raggio di Sole” per i malati di Aids e l’Hospice “Aurelio Marena” per i malati terminali, quest’ultimo inaugurato nel luglio 2007 con i suoi trenta posti letto che ne fa uno dei più grandi d’Italia.
La progettualità di don “Ciccio” non si ferma qui, ma prosegue attraverso la struttura di prima accoglienza sorta nel 2013 per coloro che non hanno una dimora, per quanti restano senza una casa e per gli ex carcerati: si chiama “Un tetto per tutti” e conta una decina di posti letto.
«Seguendo i capisaldi del nostro statuto», afferma don “Ciccio”, «abbiamo voluto organizzare la speranza attraverso tante iniziative di carità e di formazione cristiana e sociale, per rispondere alle numerose esigenze del territorio; un percorso difficile e tortuoso, ma allo stesso tempo esaltante che ci ha visti, e ci vede, quotidianamente al fianco di coloro che soffrono attraverso un autentico mosaico di strutture operative e di presidi contrassegnati dalla solidarietà e dall’amore verso il prossimo».
Impegno e dedizione degni di plauso, dunque, per il successore di monsignor Nunzio Galantino.
I fedeli cassanesi e del resto della Diocesi auspicano che il cammino di don “Ciccio” nella nostra terra sia lungo e proficuo.
Frattanto i fedeli cassanesi s’apprestano a celebrare, domani, il Santissimo Crocifisso, per rinnovare, come ogni anno con grande devozione, il solenne voto dal quale, nei secoli, la città ha goduto, secondo i credenti, di protezione in casi guerre, morbi contagiosi, terremoti, alluvioni e siccità.
Nel 1783, infatti, i cassanesi, scampati a un tremendo terremoto, decisero di ricordare il loro Santo Patrono ogni anno, il primo venerdì del mese di marzo.
I cassanesi anche quest’anno accorreranno numerosi alla solenne Santa Messa di domani, che sarà presieduta da monsignor Francesco Oliva, vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, il quale darà la lettura e la rinnovazione del voto.