Una “questione di decoro” che non regge dopo la lunga attesa durata mesi per dare sepoltura a una quarantina di bare…
A Corigliano Calabro continua a far discutere i cittadini, e pure piuttosto animatamente, la gestione del cimitero da parte del Comune. Passata l’emergenza – durata alcuni mesi – connessa al vergognoso “stazionamento” in alcuni indegni stanzoni (persino nelle anticamere dei bagni…) d’una quarantina di bare in attesa di tumulazione, eccone un’altra.
Nella mattinata di ieri, infatti, alcuni operai del Comune hanno effettuato un blitz “mirato” nelle aree cimiteriali interessate da una singolare ordinanza emessa da parte del responsabile di sevizio, Antonio Durante.
L’ordinanza riguarda nientepocodimenoche i vasi portafiori che i parenti dei defunti hanno acquistato e sistemato sotto i loculi in cui si trovano sepolti i loro cari estinti.
E stabilisce, in pratica, che quelle fioriere non possono più stazionare lì. Per un fatto, pare, “di decoro”.
La decisione presa dal responsabile comunale dei servizi cimiteriali riguarda in particolare le fioriere sistemate da parte dei parenti dei defunti i cui loculi sono allocati sui ripiani posti più in alto e non ancora rivestiti dalle lastre marmoree.
I parenti le avevano quindi momentaneamente sistemate a terra, soprattutto in considerazione del fatto che il cimitero di Corigliano Calabro non dispone di scale per mezzo delle quali salire in cima ai loculi posti sui ripiani alti.
Nella mattinata di ieri, dunque, gli operai comunali hanno dato esecuzione all’ordinanza, prelevando i vasi portafiori dei privati che sono stati momentaneamente accatastati in un angolo per essere poi immagazzinati in attesa d’essere riconsegnati al momento debito.
S’è trattato d’un gesto del tutto inaspettato, che ha colto di sorpresa diversi parenti che durante la mattinata di ieri s’erano recati al camposanto a fare visita ai loro cari.
«Abbiamo domandato agli operai perché stavano togliendo i nostri vasi portafiori e loro ci hanno risposto che così avevano deciso in Municipio per una questione di ordine e di decoro», ci dicono alcuni di loro, i quali aggiungono: «Ma di quale decoro parlano questi signori del Comune se fino a qualche giorno fa in questo cimitero v’era un vergognoso deposito di bare e che i parenti dei defunti attendevano da mesi la degna sepoltura dei loro cari? Quello era pure “decoro”?!».
Un fatto, quest’ultimo, che aveva determinato alcune famiglie coriglianesi che avevano perduto dei loro congiunti a perdere, a un certo punto, la “pazienza” richiesta loro nelle stanze del Municipio.
Per dare sepoltura ai loro cari, infatti, alcuni s’erano “fatti strada” verso il cimitero del confinante piccolo comune di San Giorgio Albanese.
Dove, il Municipio, aveva messo loro a disposizione i loculi che a Corigliano erano “indisponibili”, allo stesso costo e con una concessione di ben novantanove anni a fronte dei trenta previsti nel loro comune. E senza alcun obbligo di residenza da parte d’alcun componente familiare nel comune confinante…