Castrovillari batte Rossano 15 a 0 (Al lordo degli Ascari). Fu vera gloria?
Le elezioni del nuovo Consiglio dell’Ordine di Castrovillari sono andate come da copione e Auguri agli eletti che si spera faranno il loro dovere. Per quanto mi riguarda e da attore, se non altro, di tante occasioni di azione e di dibattito sul destino dell’avvocatura in genere e del Foro in particolare, mi sono astenuto dall’intervenire pubblicamente nell’agone pre-elettorale, prima di tutto per il necessario bon ton dovuto ad una candidatura a me molto vicina e poi perché le opinioni non richieste non sono sempre necessarie. Tuttavia adesso non mi posso esimere più dal commentare, suggerendo una serie di argomenti che passo rapidamente a sciorinare.
· In cima a tutto vorrei ribadire che fui il primo (e l’unico) nel maggio-giugno 2012, ad allarmare (inascoltato) il Foro e i cittadini tutti del Circondario sull’assurda quanto “coperta” decisione che avrebbe potuto assumere qualcuno, a livello di vertice ministeriale, di accorpare il non minore Tribunale di Rossano a quello minore di Castrovillari e ciò per garantire (a qualche altro) la sopravvivenza del minuscolo Tribunale di Paola. Quella notizia sparata sulla stampa a nome di questa già Sezione Circondariale del Sindacato Avvocati incontrò troppi silenzi, accuse di falsità e di procurare inutili allarmismi mentre, ai vertici istituzionali, si sarebbe fatto meglio ad essere ALLARMATI e non poco da quanto autorevolmente riferito. Tant’è, nell’agosto successivo, cioè dopo solo due mesi, il Governo ci sopprimerà e ci accorperà, appunto, colà dove oggi siamo.
· Ancora dobbiamo ricordare che a far data dal lontano 2005, dopo l’improvvida soppressione delle Aziende Sanitarie non Provinciali ad opera della Giunta Loiero, dissi e scrissi, al cospetto dei Dirigenti COA dell’epoca, dell’attacco che si stava portando (specie) a questo territorio per indebolirlo sotto il profilo amministrativo e politico, prevedendo che a quegli atti sconsiderati sarebbe potuta seguire persino la soppressione del Tribunale più importante del Territorio e suggerivo di correre ai ripari attraverso lo strumento normativo della Fusione tra Corigliano e Rossano che sarebbe stato per un verso un forte argine e per altro verso un formidabile fattore di sviluppo. Ma tutti se ne andarono al mare … salvo concordare sul fatto che quella soppressione decisa dalla sera alla mattina, era sospinta dalla bramosia di mettere le mani sui finanziamenti statali emergenziali concessi per la costruzione dei famosi 4 Nuovi ospedali regionali (tra i quali quello della Sibaritide) che rischiavano di essere gestiti da “pericolosi” Direttori Generali efficienti e quindi rapidi a firmare progetti e appalti. Difatti, con l’accorpamento al Capoluogo, quindi col diretto controllo dei “boss” sui finanziamenti, si sarebbe potuto contare (per come poi è stato) su soggetti più addomesticabili che avrebbero fatto scattare tutte quelle simulazioni di “miglioramento del procedimento” atte ad arrestarlo o a metterlo sul binario degli sprechi e della liturgia cosiddetta della “lumaca”. Come volevasi dimostrare, a distanza di 10 anni dall’approvazione del progetto di massima di quell’Ospedale, ancora non è avvenuta la posa della “prima pietra” e all’Insiti (Corigliano-Rossano) aspettano ancora l’Ospedale nuovo della Sibaritide.
· Potrebbero bastare solo questi due esempi per colorire ciò che sta avvenendo tra quelle due Città e quanto ancora dovrà succedere di negativo nella Sibaritide, perché esse si convincano che non c’è tempo da perdere per creare la Città della Sibaritide richiesta da un numero sempre maggiore di cittadini che vorrebbero appartenere così alla terza di Calabria e la 60 esima d’Italia.
· Ciò equivarrebbe a riproporre gli antichi fasti unificanti delle comuni radici storiche delle due Comunità figlie di Ippodamo di Mileto e quindi a respingere, una volta per tutte, il progetto di marginalizzazione della Piana. Ma varrebbe ancora a difendere la nostra specificità economica e culturale; a sviluppare una politica territoriale di valorizzazione dell’occupazione in agricoltura, nel turismo, nei beni culturali e nelle infrastrutture che continuano a mancare per tutti.
· In tale contesto, ci chiedemmo: chi meglio avrebbe potuto portare avanti quel progetto unificante se non l’Ordine degli Avvocati, magari insieme ai Commercialisti ? Posti come erano entrambi a cavallo tra le due Città ? Da qui la strenua battaglia introdotta nelle tante Assemblee degli Avvocati, battaglia solitaria perché non raccolta da quegli stessi Dirigenti che oggi, nella polvere dopo la confermata soppressione del nostro Tribunale e nel fango dopo la sonora sconfitta subita da parte del Foro castrovillarese, restano bocciati per mancanza di metodo e di intelligenza così come quando preferirono scegliere il corteggiamento, ora di questo, ora di quel politico “ritenuto amico” ma poi rivelatosi un fallo in piena regola, invece di chiedere il rilancio della valorizzazione del Territorio. Gite inutili, veglie sprecate, corse vane all’inseguimento di qualcuno, il tutto senza un progetto e senza idee da contrapporre a coloro che avevano, per tempo e bene, architettato l’inesorabile débacle.
· Ma cosa è accaduto in questa ultima corsa elettorale? I soliti “fancazzisti” candidatisi in blocco sul presupposto erroneo che la gente li avrebbe ugualmente votati come in passato, non hanno esitato a farsi “tana” dalla parte opposta, dimostrando con ciò la loro inveterata viltà. E cosa dire del fatto che tutti insieme hanno tagliato fuori i colleghi di mezzo circondario (basso e alto Jonio) del tutto ignorati?
· Del resto, da una parte ci sono state poche idee e confuse accanto a discreti appetiti, dall’altra i progetti sui nuovi istituti di Funzione Pubblica e di Cittadinanza Attiva che si chiamano FUSIONE DI COMUNI e AREA VASTA fanno fatica a penetrare nella mente di quegli stessi professionisti (per l’appunto da me definiti fancazzisti), i quali restano immobili persino dopo che il Comune di Rossano ha cominciato a muoversi in quella direzione avviando, con la Deliberazione del 16 gennaio 2015, il processo di aggregazione con Corigliano che si esprimerà mandando avanti l’iter con l’aiuto e la consulenza della Provincia, della Regione e soprattutto del Ministero della Funzione Pubblica.
Orbene qui non è più cosa di lecchini e porta borse. Il tempo è scaduto. Non c’è appello per scorciatoie del tipo <<io speriamo che me la cavo>> di cui scrisse Marcello D’Orta di felice memoria ma bisogna piuttosto fare appello alle risorse che ci sono e passare all’azione.
Qualcuno dice: <<parliamo con Cassano Jonio, con Trebisacce, con Crosia …>>. Bene parliamo con tutti e ci parleremo e vedremo se si dovrà convergere sulla Fusione di due e sull’Area Vasta con tutti gli altri o su temi nuovi. Ma facciamo presto. Chi deve tirare la catenella dello scarico del wc lo faccia in fretta e tolga il disturbo. Gli altri si rimbocchino le maniche e passino all’azione. Davanti agli Amministratori di Corigliano, Sindaco in testa, dopo i guasti del Commissariamento per mafia e la pessima amministrazione passata, riteniamo di avere aperto un’autostrada verso il ritrovato benessere, l’allontanamento del popolo dalla miseria più nera e da tasse di mala morte. Se no diamo le chiavi di tutto il Circondario che oggi sembra essere più che mai abbandonato a se stesso, alla criminalità comune e a quella organizzata (ma è ancor valida la distinzione?) con buona pace di tutti compresa la “neo” Procura di Castrovillari.
Quindi dopo il 15 a 0 partiamo d’accapo ma con il piede giusto.