Gagliardi:I Calabresi Devono Cambiare Approccio Al Cibo
SARACENA – L’educazione alimentare è compito ineludibile, sia delle istituzioni che del mondo culturale e scolastico. Abbiamo ereditato, purtroppo, una concezione del cibo totalmente in contrasto con le nostre millenarie tradizioni, in particolare della Magna Grecia nella quale il cibo aveva un ruolo fondamentale rispetto alla qualità della vita. Il cibo era un momento conviviale che serviva anzi tutto a vivere ed a comprendere il territorio. I calabresi devono cambiare approccio rispetto al cibo ed alle produzioni; devono amare il loro territorio, non devono ritenersi disgraziati perché vivono in Calabria. Ereditiamo e custodiamo, al contrario, tante eccellenze e non in modo esclusivo come altrove ma in modo armonico: ad esempio la montagna (il Trentino ha solo questa); il mare (la Romagna ha solo questa); la collina (Umbria e Toscana hanno solo questa). Altri territori hanno costruito la loro ricchezza ed il loro futuro sull’esclusività di un solo elemento naturale o di un solo marcatore identitario. Noi che abbiamo un complesso unitario di tesori ed esclusività, rimaniamo purtroppo sempre ultimi in classifica. E se ciò accade è perché continua a mancare in questa regione una politica turistica della montagna, del mare e delle produzioni.
È, in sintesi, quanto ha dichiarato e denunciato Mario Albino GAGLIARDI, intervistato da Antonia RUSSO di Informazione & Comunicazione nel sevizio televisivo di approfondimento dedicato alla giornata di attenzione alle produzioni locali, in coincidenza con l’evento identitario di San Leone, Patrono di Saracena, promossa dall’Amministrazione Comunale in partnership con il Convivium Slow Food Sibaritide – Pollino.
Ospite d’eccezione del confronto con i produttori del celeberrimo Moscato Passito e con i soci della Condotta Slow Food che va da Cariati a Rocca Imperiale ed a Mormanno è stata Laura FERRARA, unica eurodeputata calabrese.
Dopo essersi lungamente confrontata con imprenditori e cittadini, la parlamentare europea ha confermato l’impegno di sostenere, presso le sedi comunitarie, l’esigenza di attenzione, legalità e tutela del metodo di produzione del Moscato Presidio Slow Food, della sua storia e della sua ulteriore valorizzazione economica in chiave di complessivo e condiviso sviluppo sostenibile.
Sosteniamo – ha detto Lenin MONTESANTO, fiduciario del Convivium Slow Food Sibaritide e Pollino – l’esigenza e la richiesta avanzata a più riprese dall’associazione dei produttori del Moscato Passito di Saracena di avvalorare, questa volta anche in sede comunitaria, attraverso l’impegno dell’Eurodeputata calabrese Laura FERRARA, la revisione della normativa italiana che paradossalmente reitera un divieto per la bollitura che è invece passaggio chiave e marcatore identitario di tutto il metodo di produzione di questa eccellenza calabrese ed italiana, apprezzata e nota da secoli ed oggi in tutto il mondo.
Più in generale – ha ribadito il responsabile di Slow Food – l’obiettivo e la battaglia culturale che continuiamo a portare avanti poggiano sulla premessa che riconoscere valore aggiunto alle produzioni locali non sia soltanto un fatto romantico o poetico ma strettamente economico. Solo se si utilizzano e comunicano all’interno ed all’esterno i prodotti dell’autentica tradizione locale, ci si renderà economicamente indipendenti, creando anche occupazione e crescita con il ritorno alla terra delle nuove generazioni. Sappiamo che la strada è in salita. È del resto paradossale ed assurdo – ha concluso MONTESANTO – che nei ristoranti delle nostre città e dei nostri centri storici, da Rossano a Saracena (per citare le sue sedi del nostro sodalizio) la prima proposta nei menù non sia calabrese e che all’extravergine d’oliva, di cui dovremmo essere fieri ed esportatori riconoscibili per qualità oltre che per quantità, venga sempre più spesso sostituito addirittura dall’olio di palma. – (Fonte: Montesanto Sas – Comunicazione & Lobbying).