ROSSANO – Stiamo assistendo in questi ultimi giorni al ritorno della discussione sul futuro della centrale Enel: c’è una richiesta di Consiglio Comunale, c’è stata la visita dell’Amministrazione Comunale di Rossano alla centrale di Manfredonia, ci sono state delle botte e risposte sulla stampa. Una tematica come questa non può ridursi ad una questione fra il PD e l’Amministrazione Comunale. DEVE RIGUARDARE TUTTO IL TERRITORIO. Ancora una volta cadiamo nelle nostre debolezze affrontare il problema singolo e non avere una strategia complessiva che trasformi la debolezza in punto di forza. Altro che comune unico Rossano – Corigliano, poi area vasta, e poi ancora città metropolitana della Sibaritide. SI TORNA AL CAMPANILE !!! Questo perché questa Amministrazione non ha una visione ampia delle problematiche territoriali, è incapace di progettare e programmare e quindi è priva di una politica di sviluppo socio economico per il territorio e non esercità un ruolo di leadership. La vicenda fusione Rossano – Corigliano, pur con la positività della delibera del nostro Consiglio Comunale, ha messo in evidenza tutti questi limiti. Anche l’impostazione della problematica ENEL denuncia questi limiti. Pensare di racchiudere la vicenda centrale ENEL all’interno del SOLO COMUNE DI ROSSANO vuol dire ritornare indietro di quarant’anni. Così come è inammissibile che in questa problematica si metta duramente in conflitto la salute ed il lavoro entrambi diritti tutelati dalla Costituzione: SALUTE diritto fondamentale della persona (art. 32 della Costituzione), LAVORO, fondamento della Repubblica (art. 1). Non è la prima volta che succede come si può sentirsi dire le terribili parole” meglio morti di cancro che morti di fame”. Quando si è obbligati ad associare il lavoro con la morte davvero siamo di fronte a inammissibili violazioni dell’umanità delle persone. Il lavoro si trasforma in condanna quotidiana, che non arriva però da una maledizione biblica, ma dal modo in cui è concretamente organizzato il mondo della produzione che guarda solo ed esclusivamente al profitto. E’ appena il caso di ricordare che la Costituzione non a caso mette la SALUTE nei RAPPORTI ETICO-SOCIALI ed il LAVORO nei RAPPORTI ECONOMICI. Questa spirale è da spezzare. Allora diritto al lavoro, diritti dei lavoratori, ma soprattutto diritti di tutti, come quello all’ambiente ed alla salute. Non si ha nemmeno il coraggio di dire chiaramente cosa si vuole fare. Allora si utilizzano termini per abbellire, per rendere meno conoscibile quello che si vuole fare. Come se si trattasse di fare la pubblicità ad un prodotto da vendere. Vi ricordate il PROGETTO INTEGRATO POLICOMBUSTIBILE proposto da Enel ? Si legge CARBONE 95% RINNOVABILI 5%. E quando si dice TEMOVALORIZZATORE, IMPIANTO A LETTO FLUIDO, PIRÒLISI vuol dire semplicemente INCENERITORE. Quello che serve, ed è da fare insieme, è UN PROGETTO COMPLESSIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE PER ROSSANO, LA SIBARITIDE E LA CALABRIA all’interno del quale la problematica Enel si risolva con una proposta reale, concreta, tecnicamente avanzata ed economicamente conveniente, che non solo salvaguardi e crei posti di lavoro, ma che sostenga realmente lo sviluppo e che sia totalmente sostenibile rispettando le vocazioni del territorio. Il meridione ha la più alta concentrazione di beni culturali ed archeologici per non parlare delle bellezze paesaggistiche ed ambientali. Eppure sono in stallo. Perchè? Perchè non si investe in queste ricchezze? Si e’ pensato alle fabbriche. Bisogna capire che Bagnoli a Napoli, l’Ilva a Taranto, la Fiat a Melfi, l’Enel a Rossano sono strade sbagliate per definizione. La vera soluzione per il Sud è che sfrutti il grande patrimonio di beni culturali, di qualità di vita e di turismo, perché queste forze messe insieme rendono molto, ma molto di più di quelle quattro fabbriche. Allora si tratta d’impostare UN PROGETTO COMPLESSIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE PER L’INTERA SIBARITIDE. Facciamo diventare nostro lo slogan coniugato da Philippe Daverio con i ragazzi dell’università di Palermo per illustrare questa idea: TERRA OMNIA”. invece che TERRONIA, il sud è terra omnia. Tutta la Calabria è terra omnia. Anche la Sibaritide. Iniziamo, per esempio, a riportare all’antico splendore i nostri centri storici attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari. Valorizziamo la straordinaria bellezza ambientale che abbiamo: Il nostro è un contesto visivo ampio e aperto sulla Piana e sul Golfo di Sibari-Corigliano, posta dentro la pianura di Sibari, ai piedi del Parco della Sila, del Parco del Pollino, dell’Oasi WWF Cozzo del Pesco, fra la secca di Amendolara e l’Oasi marina di Zolfara. Valorizziamo le testimonianze archeologiche, monumentali e artistiche che ci fanno conoscere come LA MAGNA GRECIA e LA RAVENNA DEL SUD. E che dire dell’alto VALORE AGRICOLO: delle clementine, dell’olio ( tra queste la rinomata “Dolce di Rossano”), delle pesche, del seminativo, del riso pregiato e di alta qualità tanto che la Regione, con apposita Legge, ha dotato il Territorio di Distretto Agro-Alimentare di Qualità (DAQ), unico in Calabria, per tutelare le eccellenze agricole identitarie dei luoghi. E come si fa a non tener conto di tutta la programmazione messa in campo: IL P.S.A.C ( piano strutturale comunale associato) di cui si stanno dotando le città di Rossano, Corigliano, Calopezzati, Cassano allo Jonio e Crosia, che ha tra le sue finalità quelle di promuovere lo sviluppo locale mediante: la tutela-valorizzazione delle risorse ambientali, naturali ed antropiche (storico-culturali); di migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini mediante la promozione della qualità ambientale e il controllo dei rischi; di creare un assetto sostenibile del territorio e dell’uso del suolo. L’ATP (accordo territoriale di programma) sottoscritto dalle città di Rossano e Corigliano e dalla Provincia di Cosenza, con l’obiettivo di coordinare le politiche di sviluppo del turismo, attraverso la creazione DI UN SISTEMA TURISTICO LOCALE (STL), che coinvolga anche i Comuni limitrofi del Basso e Alto Jonio; di coordinare le politiche di sviluppo del territorio con quelle della Provincia e della Regione; di assumere l’Area Urbana Corigliano-Rossano come asse strategico (di qualità della vita, di democrazia allargata, di sviluppo sostenibile, di progresso e civiltà), inclusivo di tutte le aree limitrofe, delle zone interne e montane dell’Arberia e della Sila Greca, finalizzato alla costruzione di un ampio Sistema Territoriale del Nord-Est della Calabria; del PEAR (il Piano Energetico Ambientale Regionale) approvato con delibera di Consiglio Regionale n. 365 del 14/02/2005, il quale stabilisce che l’autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti o per il ri-potenziamento degli impianti esistenti per la produzione di energia elettrica in Calabria è subordinata alla costruzione di “impianti a fonti rinnovabili”, recepito “in toto” NEL PTCP della Provincia di Cosenza, approvato con D.C.P. n. 14 del 05/05/2009. Si può ignorare tutto questo? Certamente NO!! La problematica dei rifiuti (tutte e due le proposte della maggioranza servono per bruciare i rifiuti) non si risolve bruciandoli. L’inceneritore comunica un’illusione: i rifiuti vi entrano e, come d’incanto, scompaiono. SEMBRA UNA MAGIA. Purtroppo non è così: ne cambia solamente la composizione chimica e, al limite, lo stato fisico (gas, liquido, solido), perché in natura “nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma”. immetto rifiuti ed escono ancora rifiuti forse più pericolosi dei primi: fumo, ceneri, fanghi. Il problema dei rifiuti si risolve con la cosiddetta regola delle tre r:1) riduzione della produzione, 2) riuso, 3) riciclaggio. Allora non seguire la scia del passato di essere isolati e non avere una visione complessiva delle problematiche che hanno determinato l’impoverimento di questo territorio. Riprendiamo IL FUTURO subito UN PROGETTO COMPLESSIVO DI SVILUPPO SOSTENIBILE PER L’INTERA SIBARITIDE. Su questo il Partito Democratico è e sarà fortemente impegnato a partire dalla fusione dei comuni di Rossano e Corigliano e poi anche qui andare oltre e costruire la città metropolitana della Sibaritide.
Il Segretario PD Francesco Madeo