SIBARITIDE – Brutta avventura quella che abbiamo patito l’altro giorno, eravamo in cerca di uno specialista, un urologo nello specifico, lo abbiamo trovato tramite una ricerca su internet. Siccome sembrava l’unico più vicino al nostro paese, abbiamo deciso di telefonare per prendere un appuntamento. E’ sembrato subito disponibile a fissare la visita per il giorno stesso. Siamo arrivati in quello che è un complesso di studi medici associati, un piccolo corridoio con tante porte intorno, alcune aperte senza nessuno dentro, alcune chiuse, ed alcune aperte con pazienti e dottori all’interno, mi sono ritrovata a pensare che in quel posto non c’era alcuna privacy. La stanza dove dovevamo entrare noi era chiusa, non s’intravedeva alcuna luce, segno che il dottore non era ancora arrivato. Dopo nemmeno cinque minuti vediamo arrivare un signore alto, distinto, capelli bianchi e vestito con un abito marrone chiaro, dell’apparente età di uno già in pensione.
Si rivolge a noi chiedendoci se eravamo stati noi a richiedere la visita, abbiamo capito immediatamente che era proprio lui il dottore, ci fa entrare in un’ampia stanza fredda, senza riscaldamento, con una scrivania piena di cataloghi, riviste, medicinali e omaggi di informatori farmaceutici. Dall’altro lato della stanza c’è un lettino spoglio, a malapena nascosto da un piccolo paravento. Sulle pareti numerosi titoli di cui il dottore è insignito. Ne scorgo uno in particolare, forse perché è quello centrale, ed anche il più grande, Rettore di una prestigiosa università italiana, capeggia la scritta, sotto quella importante, della nomina da parte della presidenza della repubblica.
Dopo un’accurata visita di nemmeno dieci minuti, senza ecografia, perché lui dice che non ne fa, prescrive le analisi di rito e altri antibiotici. Lo ringrazio e gli chiedo l’onorario, lui risponde “Cento”, resto sbalordita, ma non lo do a vedere, forse è un grande luminare del settore e ci ha fatto anche lo sconto. Gli chiedo una piccola ricevuta per la somma che ho pagato e, lui candidamente risponde che non può fare ricevute perché non ha la partita iva. Allora non potrebbe nemmeno fare visite e chiedere soldi in nero! Che brutte figure che girano all’interno della sanità, persone senza scrupoli, con in testa solo il guadagno. Dov’è finito il solenne giuramento di Ippocrate che si fa all’inizio della professione? Personaggi simili ce ne sono a migliaia, essi proliferano per la paura di non ribellarsi di chi subisce. Una popolazione ormai rassegnata a subire soprusi da chi invece dovrebbe tutelarli.
Stella Rabia