Decisione del Riesame per Stefania Russo, Nunziatina Falcone e Piero Zangaro accusati d’infanticidio col dottor Garasto anch’egli liberato nei giorni scorsi
Liberi tutti. Proprio così si sono espressi i giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro (Presidente Giuseppe Valea, a latere Teresa Guerrieri e Federico Zampaoli), i quali, nella mattinata di ieri, hanno depositato la loro decisione sull’istanza di riesame avanzata e discussa giovedì 5 febbraio scorso da parte dell’avvocato Fabio Salcina difensore della 37enne Stefania Russo, della 43enne Nunziatura Falcone e del 33enne Piero Andrea Zangaro.
I togati catanzaresi erano chiamati a pronunciarsi in merito all’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, che aveva assegnato i tre agli arresti domiciliari unitamente al medico 53enne Sergio Garasto, perché tutt’e quattro indagati, in concorso tra loro, del reato d’omicidio volontario premeditato ed aggravato.
Il presunto infanticidio, insomma, ovvero la presunta “soppressione” del feto partorito al settimo mese di gestazione e con cui s’era presentata al Pronto soccorso dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano Calabro Stefania Russo, la sera del 15 maggio del 2012, accompagnata dalla sua amica Nunziatina Falcone.
In pratica il più grave dei ben 53 capi d’imputazione contestati dal gip castrovillarese ai complessivi 144 indagati nell’ambito della maxi-inchiesta battezzata “Medical Market” che sta tenendo banco nella città jonica dalla mattina del 22 gennaio scorso, quando Guardia di Finanza e Polizia hanno notificato a tutti gl’indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, e, ad alcuni di essi, l’ordinanza applicativa di misure cautelari.
I giudici del riesame, in particolare, esaminati gli atti a carico di Russo, Falcone e Zangaro, hanno «escluso il pericolo di commissione di reati dello stesso genere» perché «è altamente imprevedibile che gli stessi possano ricostituire condizioni e supporti fattuali per la reiterazione della condotta criminosa». Per questi motivi, dunque, hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare oggetto di riesame e, per l’effetto, hanno dichiarato cessate le misure degli arresti domiciliari applicate nei confronti di Russo, Falcone e Zangaro.
Viva soddisfazione per la restituzione della libertà personale ai tre indagati viene espressa dal loro difensore. L’avvocato Salcina ha infatti dichiarato: «Ieri il Tribunale di Catanzaro ha praticamente demolito la facilità con cui pubblici ministeri richiedono e gip emettono ordinanze custoditali che privano le persone della loro libertà; nel merito – continua – l’aborto, perché dimostreremo che d’aborto e non d’omicidio s’è trattato, è stato un episodio isolato, legato ad uno specifico momento della vita di Stefania Russo la quale non ha mai richiesto alcun risarcimento a nessuna compagnia assicuratrice, e questo risulta dalla stessa ordinanza cautelare ieri annullata».
Il medico indagato, Sergio Garasto, era stato invece liberato dallo stesso gip che ne aveva ordinato l’arresto, alcuni giorni dopo l’interrogatorio di garanzia da parte dello stesso alla presenza degli avvocati difensori Giuseppe Zumpano, Osvaldo Romanelli e Francesco Nicoletti.
“Incassato” il risultato, gli stessi legali di Garasto avevano formalmente rinunciato a discutere il loro ricorso già presentato al Tribunale del Riesame che ne aveva fissato l’udienza sempre per giovedì 5 febbraio scorso.