Quinta parte dell’interrogatorio di garanzia del Gip Letizia Benigno al dottor Sergio Garasto indagato per infanticidio
Ecco il quinto stralcio dell’interrogatorio di garanzia del medico 53enne Sergio Garasto indagato per un presunto infanticidio ed altri reati nell’ambito della maxi-inchiesta “Medical Market”, comparso dinanzi al Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, Letizia Benigno, lo scorso 27 gennaio.
Garasto: «…Io ho chiesto, io c’ho una… c’ho mia cognata che è ginecologa, che gli ho rotto l’anima in questi giorni per sapere cosa… cosa fosse ‘sta pinza di Martin, e mi diceva che poi dicono che loro a Bologna ancora la usano, a Bologna, questa pinza di Martin, e sempre… sono delle pinze che servono a prendere il collo dell’utero, ma questo nel parto abortivo oppure nei travagli difficili, si prende il collo dell’utero, si cerca di allargare per favorire l’espulsione del feto, e quindi dopo che si rompono le membrane inizia il travaglio. E questo… queste pinze di Martin lasciano un segnale come dei dentini alla cervice, così, questo. Quindi vuol dire che questo qua è stato fatto, questa manovra… non so dove, da chi, perché, questo… queste sono cose… non sono fatti che possono interessare me, ma è stato fatto questo… almeno, da quello che si legge, questo tentativo di farla… di farla partorire, di farla abortire, questo. E poi comunque quello effettuato al di fuori dell’ospedale di Corigliano Calabro»
Gip Benigno: «Sì, ma infatti questo non è contestato, che sia stato fatto all’interno dell’ospedale di Corigliano. È stato un aborto clandestino, l’ha subito fuori»
Garasto: «Sì, però io non capisco perché mi hanno voluto coinvolgere in una situazione del genere»
Gip Benigno: «Dottor Garasto, ma lei li ha visti i tabulati fra lei, Zangaro e la…»
Garasto: «Sì, ma ripeto, ma il Zangaro, che…»
Gip Benigno: «Falcone è quella che ha accompagnato la Russo»
Garasto: «Sì, sì, sì, ho capito»
Gip Benigno: «E che l’ha soccorsa nel presunto incidente»
Garasto: «Sì, così ho letto, così ho letto»
Gip Benigno: «Se volete fare delle domande, perché così magari andiamo per temi, poi passiamo ad un’altra vicenda»
Avvocato difesa Zumpano: «Sì, proprio sullo Zangaro io volevo che, se il dottore intende dire, il rapporto più di conoscenza era dovuto a questo fattore che aveva questo zio, che poi pare che sia morto, non abbiamo avuto neanche il tempo di documentare questa vicenda triste dello zio malato di tumore, morto, deceduto, e che era continuamente oggetto di richieste per aiuto da parte del dottore. Ma lo Zangaro era anche un tipo che veniva spesso al pronto soccorso?»
Garasto: «Sì, sì»
Avv. difesa Zumpano: «Se sì, perché veniva al pronto soccorso?»
Garasto: «Sì, ma questa è una…»
Avv. difesa Zumpano: «E perché veniva al pronto soccorso? Perché risulta…»
Garasto: «Ma per tanti motivi»
Avv difesa Zumpano: «Dalla sua stessa… mi pare, dalla sua stessa ordinanza, che questo qui si recava… o l’ha detto qualche… in qualche…»
Garasto: «Sì, ma lui era sempre lì al Pronto soccorso»
Avv. difesa Zumpano: «Ecco, perché veniva sempre in ospedale?»
Garasto: «Ma perché mò ti portava l’amico, mò ti portava lo zio, mò ti portava la mamma, mò ti portava il parente, l’altro parente. Lui siccome era… per il fatto della mano, che quindi veniva spesso in ospedale per i fatti suoi, poi pensava di… di essere amico di tutti quanti i medici, e quindi ognuno magari gli cercava di dargli un consiglio».