Con un perfetto colpo di spugna il governo centrale, ancorché promuovendo gli attuali aeroporti calabresi, cancella la realizzazione dell’aeroporto della Provincia di Cosenza e con essa qualsiasi possibilità di sviluppo dell’intera Provincia. L’Italia è uno strano paese, e questa manovra è perfettamente in linea con l’ illuminata politica turistico-culturale che ci ha, negli ultimi 10 anni, fatto brillantemente scivolare da un primo posto incontrastato ad un quinto, molto contrastato, per presenze turistiche, continuando a non ritenere che una politica di sviluppo sia necessaria per invertire questa tendenza, mentre il resto del mondo, che non ha che una frazione delle nostre potenzialità investe in infrastrutture, servizi, pubblicità, comunicazione, etc.,
In questo quadro deprimente la Calabria ne è l’esempio più lampante: bella, con potenzialità enormi, virtualmente inesplorata, tutta da sviluppare, con un clima strepitoso, ma, come diceva Placanica, lunga, stretta, scomoda e difficile; ora, con buona pace del nostro lombardo Ministro dei Traporti, e delle conoscenze geografiche del nostro Consiglio dei Ministri, anche lo sviluppo della regione più lunga, con più coste e con maggiori possibilità di sviluppo, passa attraverso le infrastrutture.
Per una serie di scelte poco illuminate la capacità di accoglienza di questa regione è equamente divisa, metà nella Calabria Citeriore e metà in quella Inferiore, e fin qui tutto bene, peccato che tutti e tre gli aeroporti della regione siano nella Calabria Inferiore, la “lunghezza” della Regione unita ad una politica non baricentrica, hanno, ad oggi, privato la Provincia di Cosenza dello sviluppo delle sue potenzialità turistiche ed agricole, facendola crescere in un anacronismo drammatico.
Ora, dopo oltre 30 anni, siede al soglio regionale, un presidente cosentino, profondo conoscitore delle esigenze del suo territorio, da sempre sostenitore dell’aeroporto della Provincia di Cosenza, a lui spetta mettersi a capo degli assertori dell’aeroporto e portare a terminare questa sanguinosa, logorante battaglia del sottosviluppo del Meridione d’Italia.
Le Ali per Cosenza
Luigi Sauve