Del Fronte del NO alla fusione (o per meglio dire del “NI”) non se ne poteva più, nel senso che in questo anno trascorso dal deposito dell’Appello del Comitato (gennaio 2014) ci sono state:
-una decina di Assemblee Generali con inviti diramati a tantissimi cittadini, associazioni, enti, politici, sindacalisti; le Assemblee si sono svolte a Corigliano e a Rossano sempre in luoghi pubblici;
-ci sono stati un paio di Consigli Comunali tematici di cui uno CONGIUNTO svoltosi a Rossano;
-sono state inoltrate ad un numero elevatissimo di destinatari (anche di concittadini fuori sede) più serie di documenti esplicativi, oltre all’Appello originario che, di per sé, ha rappresentato già una sintesi del programma dei Promotori per la Fusione e recepito dalle due Amministrazioni;
-per tutto un anno se n’è parlato diffusamente sulla stampa quotidiana (Gazzetta, Quotidiano, Garantista, Provincia, ANSA), nelle Radio e TV (Cometa, Sibarinet.it, Tele A, Telecassano, Tele A-57, Esperia TV Calabria e più volte TG3), sui periodici a grande diffusione gratuita (Il Municipale, La Voce, L’Eco dello Jonio).
In tutte queste occasioni, in gran parte provocate dal Comitato, MAI nessuno dei perplessi o tentennanti si è preso il disturbo di interloquire, di fare domande, di formulare proposte, di proporsi per qualche iniziativa, di mostrare dubbi sulla positività dell’azione di cittadinanza attiva intrapresa dalle Associazioni, anzi, si è detto ovunque che la Fusione era cosa buona ma che le due Amministrazioni NON avrebbero mai fatto le Delibere.
Noi abbiamo atteso fiduciosi, pazienti e operosi.
Adesso che le Amministrazioni hanno dimostrato di volere fare sul serio, il “Fronte” si è, in qualche modo, palesato. Esso appare composto da disattenti osservatori e da politici dipendenti dalle pressioni esterne che piovono su di loro per far proseguire quella dannata politica discriminatoria condotta ai nostri danni da: Provincia, Regione e Stato e che ha trovato scarsissima resistenza.
Ma i disattenti e i “dipendenti” sono facilmente individuabili perché sono accomunati dalla sconoscenza della legge e del procedimento concernente la Fusione. Infatti essi si fanno scudo di un argomento sbagliato allorquando sostengono che prima bisognerebbe coinvolgere la popolazione e quasi “educarla” alla Fusione e solo dopo fare le Delibere, se no, a parere di qualcuno, ci sarebbe una fusione “a freddo”. A parte che riuscirebbe alquanto difficile a chiunque sapere quando fosse giunto il momento della fusione “a caldo”, è vero piuttosto che la Legge vuole che si facciano prima le Delibere di indirizzo (quelle in programma il 16 gennaio) e poi, dopo alcuni mesi nei quali ci dovrà essere la campagna di sensibilizzazione, si indica un Referendum. Se la popolazione dirà SI, solo allora dovrà cominciare la fase esecutiva vera e propria, con la stesura del Progetto e quant’altro.
Secondo noi taluni parlano a sproposito, disinformando i Cittadini, mostrando, quindi, di non sapere tutte quelle cose che, per l’appunto, noi del Comitato andiamo dicendo da tanto tempo e che sono esattamente contenute nella Legge. Così come occorre dire che nel procedimento deve intervenire la Regione che non potrà negare alcunché, lasciando che sia il popolo a decidere liberamente per il SI o per il NO alla Fusione. Pertanto è chiaro a chiunque sia in buona fede che, nel tempo intercorrente tra l’una fase (delibere) e l’altra (Referendum), chi vorrà o potrà, informerà i cittadini di quanto viene loro proposto e non imposto e i cittadini stessi, per come detto, si determineranno.
Alla luce di tutte queste considerazioni tratte dalle norme vigenti, le teorie allegoriche sulla presunta mancanza di fondamenta al processo di Fusione dei due Comuni, non possiamo che replicare con dei fatti e cioè:
-un’Area Urbana in atto da anni;
-un Piano Strategico Associato che è in fase terminale;
-una struttura territoriale che vede già contigue le aree urbanizzate dei due maggiori Centri abitati;
-un Ospedale Nuovo che sarà costruito in area baricentrica come pure il mega impianto di smaltimento dei rifiuti liquidi (anche a prescindere dai ragionamenti in atto sulla maggiore o minore positività di quest’ultimo);
-importati strutture sportive delle due Città che si sono già unificate;
-oltre100 sedi associative territoriali aggregate che instano per la Fusione.
Tutto questo sembra essere già patrimonio delle coscienze e delle menti di una grandissima parte dei cittadini di Corigliano e Rossano e delle loro Istituzioni Ammnistrative che vedono nella Fusione la fine della discriminazione di questo territorio e non già la “pruderia” di professionisti in cerca di rivincita sulla chiusura del Tribunale o cos’altro, come maliziosamente sostenuto da qualcuno in ricerca di ruoli che la Fusione, forse, rischia cancellare.
Per altro verso, infine, non ci collochiamo nella schiera di quanti vedono scioccamente nella Fusione dei nostri Comuni, la panacea di tutti i mali e della tragica situazione che stiamo vivendo, bensì vedono il conseguimento di quell’autorevolezza e di quella potestà amministrativa che oggi ci sono negate e che viceversa, con un minimo sforzo comune, sarebbero a nostro appannaggio. Inoltre queste due essenziali qualità saranno sostenute e alimentate dall’ottenimento contestuale di rilevanti risorse aggiuntive che produrrebbero, a breve, nuova occupazione per la conseguita valorizzazione di tutto il Territorio.
E non sono chiacchiere perché si tratta:
– di 200 milioni di euro da spendere in infrastrutture per i prossimi 10 anni;
-dell’abolizione, per la Nuova Città, del patto di stabilità per almeno i 5 anni successivi alla fusione;
-di intercettare i finanziamenti pubblici della fascia superiore di popolazione atteso che la Nuova Città sfiorerà i 100 mila abitanti ma soprattutto:
-della precedenza nell’assegnazione dei finanziamenti Comunitari, Statali e Regionali, rispetto agli altri Enti concorrenti.
Scusate s’è poco e se vi pare possibile che il popolo rifiuti tutto ciò.
Per noi del Comitato attendere oltre l’approvazione delle Delibere è demenziale oltre che foriero di nuove delusioni e imbarbarimenti mentre nei Ministeri e nel Parlamento si lotta per un verso per farsi attribuire le potestà legate alle Aree Vaste che sostituiranno le Province e per altro verso per i confini dei nuovi Collegi elettorali per la Camera dei Deputati che, se non cambierà subito qualcosa qui da noi, vedranno le nostre due Città accorpate alla ex Provincia di Crotone. Ma vi pare giusto? Per questo occorre fare presto e bene le Delibere da usare come procedimento in fieri un po’ come l’Italia sta facendo con l’Europa per le tanto conclamate Riforme.
Amici Amministratori e Consiglieri comunali, amici Presidenti, amici tutti:
· con le sedute consiliari del 16 gennaio 2015, alle quali saremo presenti in favore dell’auspicabile loro unanime approvazione, si aprirà per Corigliano, per Rossano e per tutto il Comprensorio, una fase storica che durerà il giusto e che vedrà quali protagonisti assoluti i Sindaci, quelli attuali e quelli che saranno. Se gli scenari saranno altri, vorrà dire che qualcuno si sarà assunta la responsabilità di farci fare un altro passo indietro in direzione del definitivo tracollo di questo Territorio.
Noi tutti confidando in noi stessi ci affidiamo al Futuro e speriamo in Dio.

