Quello che sta per terminare è stato un anno molto positivo per il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale spoke “G. Compagna” di Corigliano-Rossano, diretto dal Dott. Giuseppe Pranteda. Infatti nel corso del mese di dicembre, nonostante le difficoltà strutturali ed annose di tutto l’ospedale (carenza di personale e di strumenti diagnostici), in questa unità si sono superati i mille parti annuali. Un dato molto significativo, se si considera che presso l’ospedale di Corigliano non esiste la neonatologia. Reparto di cui, invece, ci sarebbe molto bisogno, per ovvie ragioni.
Lo stesso nuovo Arcivescovo della Diocesi Rossano-Cariati, Mons. Giuseppe Satriano, che nei giorni scorsi si è recato presso il “Compagna” ed ha visitato anche il reparto diretto dal Dott. Pranteda, si è complimentato per il bel risultato e l’ottima organizzazione dell’unità operativa. Quella dell’Arcivescovo è stata una visita molto gradita tanto al personale del reparto quanto alle pazienti ed ai loro parenti. Mons. Satriano, però, è rimasto meravigliato come insieme al reparto di ginecologia ed ostetricia non ci sia il fondamentale reparto di neonatologia. Che, ricordiamo, è quel reparto presso cui vengono fatti nascere i neonati prematuri. Ovvero vengono ricoverate le partorienti al di sotto delle 34 settimane di gestazione. Aver abbondantemente superato i mille parti in un anno (che sarebbero potuti essere ben di più se ci fosse stata anche neonatologia) rappresenta un traguardo di alto rilievo e prestigio. Soddisfazione è stata espressa dal Direttore dell’U.O., Dott. Pranteda, per questo traguardo. Che pone il reparto di ginecologia ed ostetricia dello spoke Corigliano-Rossano tra i più efficienti di tutta la Regione Calabria. Adesso, per garantire una maggiore e migliore assistenza sia alle mamme che ai neonati il nuovo governo regionale dovrebbe fare in modo che al reparto di ginecologia ed ostetricia del “G. Compagna” di Corigliano venisse affiancata la neonatologia. E, perché no, anche la Terapia Intensiva Neonatale. In tal modo verrebbero garantiti tutti quei servizi che molte neo mamme devono cercare altrove se hanno un parto prematuro. Gli spazi e le risorse economiche ci sono. È soltanto una questione di volontà e di ridare dignità ad un territorio scippato, negli ultimi anni, del sacrosanto diritto alla salute per ogni cittadino.
Serafino Caruso