Rossano – Ignorando tutti i ripetuti e documentati allarmi lanciati da noi e dall’intera società civile della sibaritide rispetto allo stato del sito di Bucita, la Regione Calabria, ed in particolare il Dipartimento Ambiente diretto (ancora) dall’ing. Bruno Gualtieri, ha convocato una conferenza dei servizi per venerdì 19 dicembre per nuovi lavori all’impianto di Bucita.
Si tratta di un atto inconcepibile: appena qualche settimana fa abbiamo dimostrato che nel cosiddetto polo tecnologico ambientale non si è consumato “soltanto” un disastro ambientale certificato dal sequestro della procura della repubblica del 2010, ma si è riscontrato anche lo smaltimento abusivo di materiale ignoto con rischi enormi per la salute della nostra comunità.
Gli uffici regionali invece di provvedere immediatamente alla caratterizzazione e messa in sicurezza del sito, venendo meno al loro improcrastinabile dovere di intervenire per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini, hanno ben pensato di spendere altri soldi per ristrutturare il fatiscente impianto di trattamento, impianto che è parte di un modello fallimentare di discariche e incenitori e che insiste su un area definita dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui rifiuti calabresi come “contaminata”.
Rischia di consumarsi l’ennesimo danno alla nostra salute ed alla nostra economia. La sola indifferenza da parte degli uffici competenti rispetto alle anomalie del sito, da noi denunciate e formalmente comunicate, rappresenta di per sé un atto inaccettabile che carica ancora una volta di fango le istituzioni calabresi. Abbiamo già comunicato a tutti gli invitati alla conferenza dei servizi, ivi compreso il comune di Rossano ed il Dipartimento Ambiente, che non permetteremo nessun intervento prima di aver effettuato il piano di caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica dell’intera area intorno all’impianto. Abbiamo altresì comunicato che il famigerato protocollo d’intesa del 2009, il quale ha concesso di portare a Rossano tutti i rifiuti della Calabria (proprio nella discarica di Bucita), prevedeva lo stanziamento di un milione di euro per la bonifica delle discariche di Rossano e che, seppure si trattasse di una cifra insufficiente, non abbiamo alcuna notizia di quel denaro e, soprattutto, degli interventi previsti.
Ci aspettiamo che tutti i presenti alla conferenza dei servizi si assumano le proprie responsabilità e sospendano a tempo indeterminato l’iter di questo progetto.
Ci aspettiamo altresì l’intervento deciso del neopresidente della Regione Calabria dal momento che, oltre alle certe conseguenze sanitarie che abbiamo sottolineato, questo intervento è stato definito dall’assessore Pugliano e dalla Giunta Scopelliti ratificando il modello fallimentare e costoso basato su discariche e incenitore, un modello su cui Oliverio, in campagna elettorale, ha espresso una netta contrarietà.
In ogni caso una delegazione del Comitato in Difesa di Bucita e del Territorio si recherà presso gli uffici dell’assessorato regionale all’ambiente, a Catanzaro, per ribadire con la propria presenza la nostra intenzione: impediremo con ogni mezzo che vengano effettuati lavori presso l’impianto di Bucita finchè non verranno effettuate le analisi del sito e la messa in sicurezza.
Essendo da sempre costruttivi e propositivi, oltre a richiedere la sospensione immediata dell’iter autorizzativo, abbiamo proposto un tavolo tra istituzioni e società civile per condividere unitariamente un percorso di uscita dall’annosa emergenza rifiuti che, però, non trascuri la salute dei cittadini e la tutela delle economie locali.
Comitato in Difesa di Bucita e del Territorio