Consegna del silenzio all’amministrazione comunale più volte in questi giorni invitata in Prefettura
Sono giorni di continue riunioni in Prefettura a Cosenza con la consegna del silenzio al sindaco Giuseppe Geraci e a tutti gli amministratori comunali di Corigliano Calabro da parte del prefetto Gianfranco Tomao. Già, perché potrebbe essere assai imminente uno sbarco – previsto, programmato e “governato” – d’una nave con circa cinquecento immigrati presso una delle due banchine appositamente dedicate del porto coriglianese.
Lo sbarco potrebbe avvenire a giorni, s’ipotizza a ridosso delle prossime festività natalizie ormai alle porte.
E in Prefettura ci si starebbe organizzando al fine d’affrontare l’eventuale emergenza coinvolgendo l’amministrazione comunale per un supporto logistico nell’allestimento d’una tendopoli e d’aiuto umanitario nei confronti dei migranti in arrivo.
I quali, una volta sbarcati sulla banchina del porto, sarebbero destinati a rimanervi per circa quattro-cinque ore, giusto il tempo per una loro prima identificazione da parte delle autorità di Polizia, per poi essere trasferiti in treno o in pullman presso il più vicino centro d’identificazione e d’espulsione (Cie) che abbia una confacente disponibilità di posti.
Da indiscrezioni circolanti in ambienti del Municipio coriglianese, pare che l’amministrazione abbia invitato il personale dipendente comunale a rendersi eventualmente disponibile nel «dare una mano» di supporto agli operatori delle associazioni di volontariato operanti sul territorio – alcune delle quali attive nel settore della Protezione civile – che sono state già coinvolte dalla Prefettura cosentina anche attraverso la somministrazione d’un corso d’addestramento specifico per le emergenze connesse agli sbarchi d’immigrati.
Sembra dunque tutto pronto, o quasi.
Da qualche settimana, infatti, proveniente dal porto di Messina e sotto le direttive del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del sottoposto locale “nucleo”, nel porto è “di stanza” una nave pattugliatrice d’altura, mezzo navale avente un ruolo fondamentale nell’attività di contrasto all’immigrazione clandestina via mare grazie alle migliori capacità nautiche rispetto alle vedette guardacoste che ad esse permettono di rimanere in mare per più tempo ed in condizioni di tempesta.
Le Istituzioni locali mantenengono “per protocollo” la consegna del silenzio prefettizia, al fine di non creare allarme sociale dal momento che dal Governo centrale sono giunte precise informative che prevedono nuovi arrivi d’immigrati clandestini nel Mare Jonio antistanti le coste calabresi.
Le informative di Governo paleserebbero arrivi di vecchie navi mercantili cariche d’immigrati provenienti da porti della Turchia, che arriverebbero sulla linea cosiddetta “Sar” – la linea di soccorso – e lì arresterebbero la navigazione denunciando inesistenti avarìe ai motori ed invocando così i soccorsi.
Soltanto gli scafi di tali navi, destinate ad essere sequestrate dalle nostre autorità, resterebbero “ricoverati” sulle due banchine del porto già individuate.