Lamentele dei commercianti delle zone urbane di Rossano e Corigliano
Le Asi di Schiavonea e Sant’Irene a Rossano, da zone industriali a centri commerciali. Negli anni è stato snaturato il ruolo delle aree di sviluppo industriale, che avrebbero dovuto garantire alti livelli occupazionali e costante sviluppo socio-economico del territorio, grazie alle piccole e medie industrie insediate. Di contro, si assiste giornalmente all’apertura di nuovi negozi, centri commerciali, strutture della grande distribuzione, attività di formazione, megastore cinesi. C’è chi lamenta casi di concorrenza sleale, con i costi che devono affrontare i commercianti dello Scalo o del centro storico ausonico. Non solo, ma diversi capannoni sono in vendita oppure completamente vuoti, lasciati in balìa delle ingiurie del tempo. Invece di attività produttive si dà spazio a quelle di consumo, che non creano redditività a livello locale. Le varie leggi (Cassa per il mezzogiorno, 448, 44, ecc.) che si sono succedute negli anni, in alcuni casi, hanno prodotto industrie fantasma o “morte prematuramente”. Diverse le indagini avviate dalle forze dell’ordine, a cui sono susseguite azioni della Magistratura locale, per le agevolazioni ricevute dalla Regione Calabria, dai ministeri e dalla Comunità europea non dovute o mal impiegate. Ad ogni campagna elettorale, di qualsiasi natura fossero le elezioni, le due Asi sono state meta di politici vari per decantare i finanziamenti in arrivo da Roma e disponibili a livello regionale che promettevano interventi vari, risolutivi delle problematiche denunciate dagli imprenditori ancora operanti, come la realizzazione delle opere infrastrutturali negli agglomerati industriali dello Jonio cosentino: reti stradali, reti idriche, reti di smaltimento delle acque bianche e nere, depuratore consortile, rete di sicurezza, rete cablata, recinzione per l’agglomerato industriale di Sant’Irene-Rossano, per un importo che superava i 3 milioni di euro. Nel documento sulle “Norme tecniche di attuazione” è scritto “all’interno degli agglomerati industriali possono essere insediate le attività produttive connesse all’industria, all’agricoltura, al commercio e ai servizi, rispondenti alle finalità legge 317/91”.
Pietro Gaccione