Dramma ieri mattina nel centro storico del paese: un giovane di appena 19 anni D.D.C., celibe, disoccupato, ha deciso di compiere un gesto estremo affidando la propria esistenza ad una corda di plastica, lasciando ai suoi compaesani e soprattutto ai propri genitori una serie di angoscianti interrogativi destinati, forse, a rimanere senza una risposta plausibile. Nessun messaggio, infatti, e niente che possa fare intuire il vero motivo di un gesto così tragico. Un gesto forse meditato a lungo e organizzato anche nei dettagli: il giovane ha infatti scelto una strada poco trafficata vicino l’abitazione dove viveva insieme ai genitori, si è legata la corda al collo, è salito su uno sgabello e senza pensarci ha sferrato un calcio prima allo sgabello e poi alla vita. Inutile il soccorso della gente che è accorsa a liberarlo dal cappio e anche quello del medico di guardia chiamato subito in suo soccorso. Sul posto sono subito arrivati i Carabinieri al comando del Luogotenente Antonio Fanelli, mentre l’ambulanza del 118 di Trebisacce e la stessa eliambulanza sono state fermate per strada perché nel frattempo il giovane era spirato. Al medico legale Francesco Settembrini il compito di certificarne il decesso per asfissia. La notizia si è diffusa in un baleno ed ha scosso tutta la comunità locale. Ignote le cause del gesto: non certo di natura economica perché il giovane viveva dignitosamente con i genitori con i quali però pare fosse venuto in conflitto perché pare volesse accasarsi con una giovane straniera mentre i genitori lo ostacolavano. Si tratta comunque di indiscrezioni che non hanno trovato finora conferme. La sua salma è stata trasferita presso il cimitero di Rocca in attesa dei funerali.
Pino La Rocca