Nel team di legali ANIEF che difende i precari della scuola anche l’Avvocato di origini calabresi Salvatore Russo.
Il 26 novembre si scriverà una delle più importanti pagine della storia dei precari della scuola: la Corte di Giustizia Europea pronuncerà la sua sentenza che chiarirà se lo Stato italiano ha commesso un abuso stipulando ripetuti contratti a tempo determinato andando ben oltre i 36 mesi previsti dalla direttiva comunitaria 1999/70/CE e dall’Allegato Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato. L’ANIEF sindacato scolastico che con il suo Presidente Nazionale Marcello Pacifico e i suoi avvocati è protagonista della vertenza giudiziaria contro la reiterazione dei contratti a termine nella scuola pubblica italiana, sarà presente in Lussemburgo per assistere al capitolo finale della battaglia a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola.
Tra i legali che in questi anni hanno speso la propria professionalità a tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola, insieme agli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, c’è anche l’Avvocato Salvatore Russo, di Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza, che opera nel suo studio di Roma e da anni si batte in tribunale al fianco dell’ANIEF. primo sindacato che, sin nel 2010, promosse le iniziative giudiziarie volte alla trasformazione dei contratti di lavoro a tempo determinato che il MIUR stipulava in violazione delle direttive comunitarie. “I contratti o i rapporti di lavoro a tempo determinato stipulati nel settore della Pubblica Istruzione non possono essere esclusi dall’ambito di applicazione dell’Accordo Quadro – commenta l’Avv. Salvatore Russo – sarebbe una stortura rispetto al diritto dell’Unione e la normativa italiana, colpevolmente, non pone alcun limite né alla stipula né al rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato. Più volte in tribunale abbiamo agevolmente dimostrato che il ricorso alle suddette reiterazioni fa fronte a esigenze di personale permanenti e durevoli, e tale utilizzo è senza ombra di dubbio censurabile”.
Fiduciosa anche la Prof.ssa Adele Sammarro, Presidente Regionale ANIEF Calabria, che in questi anni si è spesa per supportare docenti e ATA calabresi nella tutela dei propri diritti: “Il sindacato ANIEF in questi anni si è fatto conoscere come baluardo di legalità per queste e altre battaglie vincenti; siamo un sindacato che si muove ad esclusiva tutela dei lavoratori e stiamo raccogliendo i frutti di questo nostro lavoro soprattutto ora che siamo in preparazione della campagna per le elezioni RSU del prossimo marzo 2015. Sto registrando quotidianamente le adesioni di tanti docenti e ATA di ruolo che hanno deciso di schierarsi al nostro fianco come candidati RSU per l’ANIEF nelle loro scuole e sono tutti mossi dallo stesso obiettivo: raggiungere insieme l’importante traguardo della rappresentatività con un sindacato che non teme nessuno e si schiera ogni giorno dalla parte del Lavoratore. Il precariato non è una “fase naturale” della gavetta dei docenti come il MIUR vorrebbe far credere: è una situazione di incertezza e destabilizzazione che avvilisce e svilisce il fondamentale lavoro dei professionisti dell’Istruzione”.
Intanto il 26 novembre è alle porte e i precari della scuola aspettano che sia ufficializzata la loro rivincita nei confronti delle Stato nelle vesti di datore di lavoro per veder concretizzato a chiare lettere il loro diritto alla stabilizzazione. “Lo stesso Avvocato Generale della Corte di Giustizia Szpunar – continua l’Avvocato Russo – ha rilevato che da parte dello Stato italiano l’utilizzo di tali contratti è abusivo in quanto ha come obiettivo quello di rispondere ad esigenze strutturali di personale docente che sono evidenti considerata la quantità considerevole di personale che è stato collocato in una situazione professionale precaria per più di dieci anni”.
La Prof.ssa Sammarro dell’ANIEF è consapevole dell’importante momento storico che si sta avvicinando: “Sono tanti i lavoratori calabresi che vivono quotidianamente e sulla loro pelle la precarietà senza limite all’interno della Pubblica Istruzione. Siamo tutti in attesa, resteremo con il fiato sospeso fino a quando non saremo certi che avremo definitivamente ottenuto ragione”.
“Il ricorso massiccio alle supplenze – conclude l’Avvocato Russo – è determinato dal fatto che il MIUR non provvede alla copertura dei posti vacanti attraverso le giuste immissioni in ruolo, mentre il fatto che non vengano stanziate risorse sufficienti per il soddisfacimento delle esigenze del Comparto Scuola non costituisce affatto ragione oggettiva, bensì ragione soggettiva del datore di lavoro pubblico che non può ricadere negativamente sul Lavoratore a tempo determinato che viene in questo modo illecitamente danneggiato e mantenuto in uno status perenne di precarietà. In questi anni, lavorando al fianco dell’ANIEF, ho sentito tante “ragioni oggettive” da parte della Pubblica Amministrazione a giustificazione del suo operato che definire irrispettose dei lavoratori è poco. Mi aspetto da questa sentenza una lezione di civiltà in cui lo Stato italiano sia messo di fronte all’obbligo del pieno rispetto del Lavoro dei docenti a tempo determinato costringendolo a considerarli, una volta per tutte, Lavoratori con la lettera maiuscola”.