Le autorità smentiscono per non creare allarme sociale, ma giovedì in Prefettura s’è tenuto un vertice interforze su come affrontare eventuali emergenze
Istituzioni abbottonatissime e bocche cucite con lo spago. L’intento è quello di non creare allarme sociale. Dal Governo giungono informative che prevedono nuovi arrivi via mare di centinaia d’immigrati, forse migliaia. Arrivi sarebbero previsti nelle acque del Mare Jonio antistanti le coste calabresi. Le informative del Governo parlerebbero di prevedibili arrivi di vecchie navi mercantili cariche d’immigrati provenienti da porti della Turchia.
Navi che arriverebbero sulla linea cosiddetta “Sar” – la linea di soccorso sulla quale è competente la Guardia costiera – e lì arresterebbero la navigazione denunciando inesistenti avarìe ai motori ed invocando l’arrivo dei soccorsi.
Queste – secondo le informative – le nuove “filosofie pratiche” delle spietate organizzazioni internazionali che operano nel lucrosissimo traffico dell’immigrazione clandestina via mare.
La Calabria è – o meglio era – impreparata.
Già, perché v’era un grosso problema: dove fare attraccare queste vecchie navi mercantili destinate ad essere sequestrate?
Sullo Jonio, infatti, il porto di Crotone è “saturo” proprio delle navi con cui sono giunti in Italia migliaia d’immigrati.
Presso la Direzione marittima calabrese di Reggio Calabria nelle scorse settimane si sarebbe tenuto più d’un vertice riservato alla disamina del problema posto dal Governo, alla ricerca di soluzioni.
E la soluzione s’è trovata. Attraccheranno infatti nel porto di Corigliano Calabro eventuali vecchie navi mercantili comprese tra i settanta e gli oltre cento metri di lunghezza adibite agl’illegali flussi migratori verso il nostro Paese.
Due banchine sono state già destinate a tali prevedibili eventualità.
L’interrogativo – che appare piuttosto retorico – è se agli eventuali attracchi delle navi le autorità preposte faranno corrispondere pure i relativi sbarchi d’immigrati.
La massima autorità locale del mare, vale a dire il comandante della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, il capitano Francesco Perrotti, nel confermare la notizia delle decisioni assunte dalla Direzione marittima calabrese smentisce la facile risposta al quesito.
Tuttavia, l’interrogativo resta. E ne fa sorgere tanti altri d’interrogativi. Primo fra tutti: il Comune di Corigliano Calabro e gli altri enti locali che costituiscono il comprensorio della Sibaritide sono preparati ad un’eventuale emergenza mai vissuta in precedenza?
Quesito che insieme ad altri sarebbero stati al centro d’una riunione tenutasi in Prefettura, nel pomeriggio dell’altro ieri, giovedì, tra il prefetto Gianfranco Tomao ed i vertici di tutte le forze dell’ordine territoriali.