Arrestati dalla Finanza due giovani corrieri originari della Locride e vicini alle locali “famiglie” di ‘ndrangheta
Un’importante e brillante operazione antidroga è stata condotta e portata a termine durante la notte tra martedì e ieri lungo la Statale 106 jonica da parte dei finanzieri della Tenenza di Montegiordano.
Le “divise grigie” del comandante Domenico Allevato hanno infatti messo le mani su quasi cinque chili di sostanza stupefacente del tipo marijuana ed arrestato due corrieri originari della Locride e vicini alle locali “famiglie” di ‘ndrangheta.
Vediamo com’è maturato l’ottimo e abbondante risultato.
Tutto è cominciato durante il controllo d’una autovettura fermata dai finanzieri all’altezza del castello di Roseto Capo Spulico.
Intimato l’alt al conducente, quest’ultimo, dopo avere esibito la patente di guida, con una manovra brusca è sfrecciato via facendo perdere le proprie tracce.
I militari hanno quindi immediatamente lanciato l’allarme alla loro centrale operativa e subito si sono mosse altre pattuglie che hanno rintracciato l’autovettura fuggiasca e le due persone che v’erano a bordo nei pressi del centro storico del comune di Montegiordano.
Durante la fuga i due s’erano sbarazzati dello stupefacente che trasportavano, contenuto in una trentina d’involucri tutti recuperati da parte dei finanzieri.
I quali hanno poi effettuato la perquisizione dell’autovettura che ha consentito di recuperare un altro chilo di “maria”.
Non solo. Già, perché abilmente occultato in un’intercapedine posta sul retro della targa posteriore della vettura v’era ancora altro stupefacente.
Ammanettati con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, i due giovani – S.S. di 28 anni e C.S. di 19 – entrambi con precedenti specifici per spaccio di droga, non hanno fornito alcun tipo di spiegazione circa la provenienza dello stupefacente in loro possesso.
Che, se immesso sulle “piazze dello sballo”, avrebbe fruttato non meno di 45mila euro.
Tanto l’autovettura quanto ovviamente lo stupefacente sono stati sequestrati.
I due arrestati dopo le formalità di rito sono stati associati alla casa circondariale di Castrovillari su disposizione del magistrato di turno presso la locale Procura, Simona Rizzo.
Il Procuratore capo Franco Giacomantonio ha assunto il coordinamento delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e che sono finalizzate a risalire ai canali d’origine del traffico. L’ipotesi investigativa più accreditata è che i due corrieri provenissero dalla Puglia e in particolare da quel Brindisino che “vista mare” si trova “faccia a faccia” con l’Albania…