Sotto accusa i camici bianchi del “Compagna” e un medico di Palermo dove l’imprenditore s’era spento a seguito d’un avvelenamento da funghi. Oggi l’autopsia
Quindici medici iscritti nel registro degl’indagati della Procura di Palermo per la morte di Dino Falco, l’imprenditore 43enne di Corigliano Calabro ucciso lunedì scorso da un’intossicazione da funghi velenosissimi e spentosi in un ospedale del capoluogo siciliano dopo il trasferimento d’urgenza dal nosocomio coriglianese “Guido Compagna”.
Quattordici di loro sono “camici bianchi” proprio del “Compagna”, tutti in servizio tra il Pronto soccorso e la divisione di Medicina interna ed i quali – nei loro rispettivi turni – hanno trattato il “caso Falco”, denunciato dagli stessi familiari della vittima.
Il quindicesimo è invece un medico dell’“Ismett” di Palermo, l’ospedale dove Falco s’è spento poco prima d’essere sottoposto all’intervento di trapianto di fegato dopo il suo trasferimento dal centro antiveleni del “Buccheri-La Ferla-Fatebenefratelli” dello stesso capoluogo siciliano.
I reati ipotizzati dalla Procura sono quelli d’omissione di soccorso e omicidio da colpa professionale.
Il Pubblico ministero Gaspare Spedale, il magistrato titolare del fascicolo d’inchiesta aperto sulla morte di Dino Falco, questa mattina alle 11,30 conferirà l’incarico ad un medico legale il quale dovrà effettuare l’autopsia sul corpo del giovane imprenditore coriglianese deceduto.
L’esame autoptico da parte dell’esperto peritale cui s’affiderà la Procura palermitana è già stato fissato per le 16 di oggi.
Ma i risultati non si conosceranno presto.
Attraverso l’esame tossicologico si dovrà infatti individuare con estrema precisione la tossina velenosa che ha ucciso Falco, il suo grado di presenza nel fegato e nel resto del corpo ma soprattutto si dovrà “scandagliare” a fondo sulle cause del decesso con particolare riferimento al decorso e alla gestione medica della sua intossicazione da funghi velenosi ed alla tempistica del suo trasferimento da Corigliano Calabro a Palermo.
Gl’indagati – ai quali nelle giornate tra venerdì e ieri sono state notificate da parte dei carabinieri di Palermo e Corigliano Calabro le informazioni di garanzia – hanno ovviamente nominato, oltre ai loro difensori, pure dei medici legali quali consulenti di parte al fine di presenziare all’autopsia che sarà effettuata oggi pomeriggio dal consulente tecnico nominato dall’ufficio di Procura.{jcomments off}