Chiusa l’inchiesta dei carabinieri della locale Tenenza sull’anno scolastico 2013-2014
«Non abbiamo mai creduto alla scuola, non serve a niente». I carabinieri hanno trascritto a verbale le dichiarazioni dei genitori senza fare commenti tra il centro di Cassano Jonio e le frazioni di Lauropoli, Doria, Sibari, la contrada Lattughelle.
Hanno scattato la fotografia d’una nuova generazione d’adolescenti, che abbandonano i banchi delle scuole primarie e medie inferiori non per lavorare “a nero” o commettere reati ma semplicemente perché «non serve».
Una motivazione allarmante, soprattutto se si considera che nei controlli sulla dispersione scolastica effettuati nel comune di Cassano Jonio sono stati scoperti ed accertati ben 11 casi di ragazzini che durante lo scorso anno scolastico 2013-2014 non hanno frequentato la scuola dell’obbligo.
I militari della locale Tenenza diretti dal tenente Michele Fiorenzo Dileo hanno quindi denunciato alla Procura di Castrovillari 22 genitori per “inosservanza dell’obbligo d’istruzione” dei loro figli, a chiusura dell’attività investigativa relativa all’anno scolastico passato durante il quale sono stati in costante contatto coi dirigenti scolastici e con l’ufficio Servizi sociali del Comune investito della scottante questione proprio dai presidi.
E le denunce sono scattate quando è stato accertato che i ragazzini – tutti tra i 6 e i 15 anni d’età – senza un motivo giustificabile da parte dei genitori si sono assentati da scuola per un periodo superiore al 25 per cento delle giornate d’assenza consentite, pari a 50 giorni su 200 di frequenza previsti.
S’è arrivati ad accertare pure l’80 per cento delle assenze a scuola dall’inizio dell’anno.
Quegli undici ragazzini hanno tutti storie di degrado famigliare ma nessuno di loro ha un’alternativa nel lavoro nero o sommerso oppure in mansioni diverse in casa.
Tutti, anziché andare a scuola – hanno accertato gl’investigatori dell’Arma – dormivano fino a tardi la mattina e giocavano a pallone sotto casa.
Quasi sempre su sollecitazione degli stessi genitori che non credono affatto nella scuola.
Basse tanto l’età media quanto le fasce sociali dei genitori: tra loro disoccupati, casalinghe, collaboratrici domestiche, operai e, ovviamente, qualche pregiudicato.
Per gli stessi tra non molto vi sarà la celebrazione d’un processo, che quasi certamente terminerà con la condanna penale ad un’ammenda di circa 3000 euro.
Purtuttavia la condanna prevede delle pene accessorie, che possono determinare l’impossibilità di conseguire licenze di pubblica sicurezza, partecipare a società od ottenere licenze commerciali. {jcomments off}