Il sindaco Ciminelli torna all’attacco contro l’Enel e chiede all’autorità garante per la concorrenza che venga abrogata “la legge-vergogna” n. 125/’07 che, a suo dire, discrimina i paesi “morosi” del sud rispetto a quelli del nord facendo pagare, con il pretesto del codice di salvaguardia, la bolletta comunale elettrica il doppio rispetto a quelli del nord-Italia. «Pari dignità tra tutti i comuni italiani, nessuno escluso. – Tuona il sindaco di Amendolara – No a razzismo e discriminazioni: non costringeteci ad aumentare i tributi comunali a danno dei nostri cittadini». Un ulteriore tentativo da parte del sindaco Antonello Ciminelli per far conoscere questa situazione sarà fatto martedì 28 ottobre alle ore 18,00 presso la sala consiliare di piazza Sansone. In Calabria la denuncia pubblica avviata mesi fa da Ciminelli è stata ripresa dai media nazionali tra cui “Il Mattino” di Napoli: i comuni morosi del sud-Italia pagano sette volte in più rispetto a quelli della Lombardia, della Toscana, dell’Emilia…per lo stesso servizio di illuminazione delle strade cittadine. «Mi auguro ha aggiunto il sindaco del paese della Secca – che con la battaglia di civiltà da noi intrapresa si possa arrivare a far rispettare la pari dignità tra tutti i comuni italiani, nessuno escluso, al contrario di quanto previsto da una legge razzista e discriminatoria che sottrarre le già esigue risorse ai servizi erogati, con l’inevitabile conseguenza di un aumento dei tributi, per far fronte alle esigenze di bilancio. La discriminazione posta in essere – ha concluso l’avvocato Ciminelli – è il risultato di una legiferazione “poco attenta”, capace di far pagare ai comuni di Calabria, Sicilia e Campania 6/7 volte in più di quanto pagano quelli del nord. La battaglia si appalesa ardua, ma se l’unità del territorio rimane integra potrà essere vinta».
Pino La Rocca