Altro schiaffo a Trebisacce e a tutto l’Alto Jonio: la regione Calabria, dopo aver chiuso la Comunità Montana dell’Alto Jonio ed aver annesso il personale ed i territori al nuovo carrozzone politico dal nome molto accattivante di Calabria Verde, nel procedere all’individuazione dei cinque Distretti Territoriali assegnati alla provincia di Cosenza, disattendendo completamente la proposta avanzata dall’esecutivo comunale di candidarsi ad ospitare la sede del Distretto Jonio-Nord, ha accorpato le funzioni, i servizi e le risorse umane in servizio e in dotazione alla soppressa Comunità Montana dell’Alto Jonio, nientemeno che al distretto territoriale di Malvito, a pochi passi da Cosenza, a circa 100 km. da Trebisacce ed a circa 150 km. dai paesi più periferici del comprensorio da cui provengono alcuni dipendenti e tanti operai. Legittima la reazione del sindaco di Trebisacce Francesco Mundo che ha scritto al presidente f.f., alla Giunta, all’assessore Trematerra, al direttore di Calabria Verde ed al commissario liquidatore della CMAJ, facendo presente che presso la locale sede della Comunità Montana, di proprietà dell’ente, prestano servizio molti dipendenti di ruolo, oltre a circa 40 lavoratori LSU-LPU. «Dal momento che è stata fatta una scelta ben diversa, – ha scritto l’avvocato Mundo agli organismi in indirizzo – si ritiene opportuno chiedere, quanto meno, l’istituzione di un ufficio periferico a Trebisacce, nei locali già di proprietà della liquidata CMAJ, manifestando la nostra disponibilità a collaborare nella eventuale custodia dei beni mobili dell’ente, garantendo anche logisticamente la permanenza degli uffici e soprattutto dei tanti dipendenti precari (LSU-LPU), che sarebbero costretti a raggiungere l’ufficio di destinazione con danni economici e notevoli disagi familiari, senza sottacere che si tratta di una scelta che penalizza ulteriormente il comprensorio dell’Alto Jonio e la città di Trebisacce, che si vede espoliata di un altro presidio pubblico e dei servizi connessi. E tutto questo è ormai inaccettabile! Peraltro – conclude il sindaco Mundo – tutti i sindaci del comprensorio concordano con tale richiesta e chiedono di correggere il grave torto in danno delle nostre popolazioni».
Pino La Rocca