Siamo un gruppo di familiari che vive il disagio della malattia mentale nel territorio di Corigliano Calabro. Nell’aprile del 2013, nei locali del Centro di Salute Mentale di Corigliano Calabro ci costituiamo in associazione, convinti e decisi a costruire un percorso di apertura e di deistituzionalizzazione che deve guardare non più al malato come un soggetto da sistemare alla meno peggio ma come persona degna di esistenza piena e portatrice di risorse nuove.
Lavoriamo attivamente per superare l’isolamento delle famiglie, con momenti di auto-mutuo-aiuto, incontri casa per casa, uscite a tema, feste e viaggi culturali, e siamo convinti che la malattia
mentale è una malattia come tante altre e che può e deve essere curata partendo proprio da una comunità più attiva che si fa carico e sostiene i pazienti e le famiglie.
La grave carenza dei servizi di cura ed assistenza sul territorio, indispensabili per il re-inserimento ed integrazione di questi pazienti isolati, il silenzio delle istituzioni e di quel che resta dei CSM, che dovrebbero fornire assistenza sanitaria e sociale, riabilitazione psicosociale ed attenzioni specifiche nei casi più gravi, ci lascia sistematicamente soli a noi stessi.
Per questi motivi una delegazione dell’associazione, in data 2 ottobre, ha incontrato il direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, dott. Aristide Filippo, il riferimento ed il garante clinico per la salute mentale nel territorio dell’ASP di Cosenza.
Al dott. Filippo abbiamo chiesto di affrontare questioni che non possono più attendere: Pretendiamo una equipe di medici e infermieri che operi sul territorio per il trattamento dei pazienti non collaboranti, quei pazienti cioè affetti da disturbi schizofrenici cronici che rifiutano la malattia e le cure, con un servizio di assistenza domiciliare adeguato e una rete di servizi integrati, ad oggi completamente assente, nonché una gestione domiciliare della fase acuta. Azioni fondamentali e necessarie per quelle persone che oggi sono invisibili, a cui una assistenza più accurata ed umana ridarebbe quella speranza di poter essere accettati e ripresi in comunità.
Il dott. Aristide Filippo si è impegnato ad affrontare, in modo concreto e congiunto con la Direzione Generale, le questioni sollevate, e si è reso disponibile ad avviare un percorso di condivisione con la nostra associazione.
Restiamo soddisfatti della disponibilità del direttore, per come ci ha ricevuti e per come ci ha trattati, ma attendiamo che dalle parole si passi ai fatti perché non siamo più disposti ad accettare che il silenzio, la paura e l’indifferenza continui a sopraffare la dignità umana.
Info e contatti: gruppoamacorigliano@virgilio.it