Da Corigliano rivendicavano un nome del comprensorio e adesso regna il “mutismo” mentre il primo cittadino di Cassano incassa il consenso di tanti colleghi…
Invocavano «una candidatura trasversale a presidente della Provincia di Cosenza» ed avevano proposto il nome del sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, «per l’esigenza storica del comprensorio della Sibaritide di vedersi finalmente riconosciuto il giusto peso in considerazione delle sue dimensioni, delle sue risorse, della sua popolazione e delle sue infinite potenzialità».
Una proposta “non filata” proprio da nessuno dallo scorso 25 agosto quando essa era stata lanciata da Antonio Ascente, Giuseppe Turano e Giampiero Dardano, i tre capigruppo della maggioranza consiliare civica ispirata al centrodestra che sostiene il primo cittadino coriglianese.
Un “effetto” facilmente prevedibile in considerazione del fatto che la proposta scaturiva dal “nulla politico”, vale a dire da espressioni civiche e senza sostegno alcuno da parte dei partiti di centrodestra cui i proponenti sono idealmente vicini.
Purtuttavia, Ascente, Turano e Dardano sembravano animati dalla volontà di scuotere “l’orgoglio della Sibaritide” rispetto a una partita, quella delle elezioni provinciali, che nei giorni successivi ha poi preso una “piega” tutta cosentina attraverso la candidatura del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto alla presidenza.
I tre capigruppo coriglianesi parlavano infatti del nome di Geraci quale «sintesi di rappresentanza per la vasta area jonica, rispetto alla condivisione ed al governo di emergenze e prospettive comuni che la stessa ormai sta dimostrando di voler affrontare facendo squadra e senza divisioni di parte», e di «soluzione istituzionale più vicina alle istanze sociali di questa nostra zona, per troppo tempo messa all’angolo dal prevalere emarginante di logiche politiche partorite nel solo perimetro del capoluogo di provincia ed in ogni caso lontanissime dalle reali esigenze delle nostre popolazioni».
Adesso “sul piatto” c’è l’ufficiale candidatura del sindaco di Cassano Jonio, il socialista Gianni Papasso, il quale già gode del sostegno di numerosi sindaci della Sibaritide, vale a dire quelli di Trebisacce, Villapiana, Cerchiara di Calabra, Plataci, San Lorenzo Bellizzi, Albidona, Alessandria del Carretto, Castroregio, Canna, Nocara, Rocca Imperiale e Roseto Capo Spulico, secondo i quali «Papasso di sicuro saprà interpretare le esigenze della Sibaritide e dei territori dell’intera provincia», e per i quali tale candidatura «riveste un significato politico importante perché rappresenta un riconoscimento verso la Sibaritide che sta vivendo un momento di forte sofferenza per il continuo depauperamento dei suoi servizi pubblici e delle sue infrastrutture».
Alla luce delle loro dichiarazioni – «facendo squadra e senza divisioni di parte» – sarebbe già dovuto arrivare il pubblico sostegno tanto da parte dei capigruppo consiliari quanto da parte dello stesso sindaco coriglianese Giuseppe Geraci alla candidatura del confinante collega Gianni Papasso.
Regna però il “mutismo”.
Nell’altra grande realtà urbana della Sibaritide, Rossano, dopo il rifiuto da parte del sindaco Giuseppe Antoniotti a candidarsi alla presidenza della Provincia, sulla questione i rappresentanti di Forza Italia hanno cautamente tenuto un profilo politicamente sommesso. Perché lì, per ragioni di “parte”, è arduo il solo pensare che non votino il candidato cosentino…