L’avviso pubblico regionale per l’accesso al credito sociale è bloccato. I fondi, 10 milioni di euro a valere sul Programma operativo regionale Fse 2007-2013, non ci sono più e le famiglie calabresi in difficoltà non potranno godere di questo piccolo beneficio economico. Purtroppo tutto ciò accade in una regione stretta dalla morsa di una crisi di cui non si vede lo sbocco finale, nonostante che la Regione lo scorso mese di febbraio aveva pubblica un bando a sportello, già finanziato con un decreto, che dava l’opportunità a coloro che fossero riusciti ad istruire in tempo la pratica, di poter usufruire di un contributo variabile dai 100 euro ai 10 mila euro. Non un finanziamento a fondo perduto, ma un contributo basato su un fondo di rotazione che, per partire, avrebbe potuto contare su 10 milioni di euro, in attesa di poter raddoppiare la somma messa a bando. Un fondo che, dopo i primi finanziamenti, si sarebbe auto alimentato attraverso il rimborso rateale, con un tasso di interesse dell’uno percento, delle somme prestate alle famiglie calabresi in difficoltà, dopo la presentazione di una garanzia fidejussoria o la sottoscrizione di una polizza assicurativa del ramo vita. Le graduatorie erano già pronte. Almeno mille famiglie calabresi avrebbero potuto godere di questi finanziamenti per il rimborso di spese sostenute o per affrontare emergenze familiari dell’ultima ora. Ad oggi, però, tutto è fermo. I fondi, almeno per il momento, non ci sono più. Eppure le premesse erano davvero importanti. La Regione Calabria, nel decreto del settore Politiche del lavoro, lo scriveva a chiare lettere: “Premesso che l’attuale situazione di crisi economica e finanziaria ha fortemente indebolito il sistema produttivo regionale e l’economia reale con conseguente forte calo dello sviluppo e ripercussioni sui nuclei familiari; il disagio delle famiglie si sta ulteriormente aggravando anche per l’impossibilità di ottenere finanziamenti per una perdurante cautela del sistema bancario nella concessione del credito e dai crescenti costi di utilizzo dello stesso, in modo particolare nella nostra Regione, con particolari ripercussioni sulla possibilità di acquisire livelli formativi adeguati e necessari per l’occupabilità e le difficoltà di accesso al credito si manifestano non solo nel caso di fabbisogno rilevante, ma anche per richieste di liquidità a supporto dell’ordinaria gestione del nucleo familiare”. Davanti a questo contesto, quindi, l’amministrazione regionale: “intende favorire l’accesso al credito sociale a favore di coloro che versano in situazioni di temporanea difficoltà economica attraverso la istituzione di un Fondo Rotativo che agevoli l’accesso al prestito sociale, anche al fine di dare continuità alla attività lavorativa e formative dei componenti i nuclei familiari. II progetto di credito sociale promosso dalla Regione Calabria, rappresenta una forma innovativa di intervento ispirata ai principi del microcredito”. Esemplari l’impegno e le scelte di fondo, un poco meno la realizzazione pratica di un progetto che avrebbe potuto dare una boccata di ossigeno a molte famiglie calabresi in difficoltà.
Giacinto De Pasquale