La “Leopolda” di Calabria. Non è un prodotto tipico regionale nè il nome stravagante e “fuori moda” d’una bella donna mediterranea. “Leopolda” è il nome d’una vecchia stazione ferroviaria di Firenze che ha inaugurato il nuovo corso della politica italiana, vale a dire quello dell’ex sindaco dell’antica capitale d’Italia ed attuale capo del Governo nazionale Matteo Renzi.
Nel ribattezzare “Leopolda” – o più riduttivamente “Leopoldina” – l’appuntamento che si sono dati per il loro laboratorio politico in vista delle prossime elezioni regionali, i renziani calabresi hanno peccato di scarsa originalità.
Si sono visti infatti a Sibari, anch’essa una vecchia stazione ferroviaria un tempo importantissimo snodo della rete ferroviaria della nostra regione ma che oggi vede transitare dai suoi binari soltanto poche littorine giornaliere.
Mezzo Partito Democratico calabrese era proprio a Sibari ieri, a poche centinaia di metri da quella stazione un tempo gloriosa, in una delle eleganti sale d’un resort sul mare e proprio di fronte alla spianata che poco più di due mesi fa ha assunto una grande sacralità per avere ospitato il pontefice.
E il “Papa” – o meglio il “papabile” – qui ieri era Gianluca Callipo, candidato dai democratici di marca renziana alla Presidenza della Regione Calabria alle primarie di coalizione fissate per il prossimo 21 settembre.
I numeri della “Leopodina” di Sibari: 21 “tavoli” divisi per gruppi tematici, circa 15 componenti per ogni “tavolo, per un totale di oltre 280 militanti e dirigenti (soprattutto questi ultimi) del partito democratico impegnati nell’elaborare proposte da sottoporre al candidato Callipo per il suo (eventuale) programma di governo per la Calabria.
I partecipanti complessivi registrati al tavolo dell’organizzazione sono stati comunque 400.
Questo il “popolo democrat” che non ha voluto mancare all’evento ed arrivato a Sibari un po’ da tutta la regione.
Ovviamente la “parte del leone” l’hanno fatta militanti e dirigenti provenienti dalla vasta provincia di Cosenza.
La “mission”, proseguita ininterrottamente dalle 10 del mattino alle 20 di sera, è stata quella di «cercare di costruire insieme a Gianluca Callipo la possibile Calabria del futuro» – come s’è espresso un giovane dirigente, il quale, rigorosamente in camicia bianca, ha preso la parola scimmiottando pedissequamente il suo leader Matteo Renzi – «ascoltando la nostra gente, accogliendo ed elaborando valide proposte programmatiche per Gianluca Callipo il quale speriamo vinca le primarie e subito dopo le elezioni per essere il nuovo Governatore della Calabria».
Dopo la pausa pranzo che ha decretato la fine del lavoro per i 21 “tavoli” tematici, nel pomeriggio si sono alternati negli interventi i coordinatori dei tavoli stessi i quali hanno brevemente relazionato, al cospetto attento di Gianluca Callipo, sulle proposte emerse.
Proposte depositate al tavolo della presidenza che le ha accolte e raccolte per consegnarle al candidato presidente.
Alla fine della lunga kermesse ha preso la parola proprio lui.
E dal suo lungo discorso è emersa una notizia, quella che possiamo considerare la “notizia del giorno”: «Se il 21 settembre dovessi perdere le primarie, cosa che non avverrà, io non mi candiderei per un posto di consigliere regionale».
Ed è scattata una lunga “standing ovation” da parte dell’intera platea alle parole: «Noi siamo la vera ed unica alternativa alla politica di Nicola Adamo e dei tanti Nicola Adamo, ed al loro vecchio e consunto sistema di potere che in questi anni ha fatto perdere credibilità al centrosinistra calabrese».


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