La ripubblicazione del progetto del 3° Megalotto della S.S.106 inizia a sortire le prime osservazioni e questa volta i toni si alzano di parecchio. È di oggi, infatti, tra le prime osservazioni pubblicate sul sito internet del Ministero all’Ambiente (che si riporta in allegato), l’Osservazione della Signora Rita Tagliati residente a Ferrara (in passato ex vice sindaco dello stesso comune), ma stranamente attenta ed interessata osservatrice dell’ammodernamento della S.S. 106 in Calabria. Puntuale come la morte la sua osservazione, che peraltro Pugliese aveva già previsto nel suo comunicato stampa del 9 agosto 2014 (che si riporto sempre in allegato), e che sembra vedere la Signora di Ferrara apostrofare, senza mezzi termini, i sindaci dell’alto ionio come una sorta di mercanti pronti a barattare per quattro soldi l’ambientale dei comuni che amministrano.

La Tagliati inizia con il prendere di mira l’Anas, i Ministeri ed il Contraente generale che avrebbero “lasciato liberi i comuni” dell’alto ionio “di dividersi la torta” […] “in un atteggiamento acritico e rinunciatario alquanto discutibile, soprattutto con riferimento al contenuto dell’elenco delle opere compensative”. Secondo la Tagliati, i sindaci “hanno chiesto e Anas-Mit hanno assecondato ogni pretesa”, accettando anche opere che “nulla c’entrano con il ristoro dell’impatto ambientale provocato dall’opera”.

La Tagliati, inoltre, delinea un quadro inquietante che vedrebbe “le richieste degli enti locali oggetto di mercato in sede ministeriale”; gli enti locali ripartirsi “le somme a disposizione delle opere compensative” senza che ciò gli è dovuto; lo Stato che “azzerare ogni proposta progettuale per inserire i desiderata degli enti, parcellizzando l’impatto ambientale e le relative opere compensative per comune”.

Così, per come osserva la Tagliati, ci ritroviamo un elenco di opere che prevedono tra l’altro “lo smantellamento dei viadotti” nel comune di Trebisacce non più come opere compensative “ma incluso nel costo del progetto (così resta più corposo il “malloppo” da spartire)”, e tutto ciò per far contenti i “sindaci e la loro sete di consenso popolare, a prescindere dal progetto”.

Pertanto, sempre secondo la Tagliati, chi ha commissionato e progettato l’opera purtroppo “non ha una minima idea dell’impatto ambientale provocato, né sa commisurarne l’incidenza sui diversi territori, a seconda dei vincoli violati, del percorso scelto, delle tipologie di opere da inserire, dell’effettivo danno prodotto ovvero dei vantaggi apportati”, ed avrebbe, quindi, lasciato “decidere queste valutazioni ai sapienti sindaci, che manco hanno capito che la riqualificazione della statale attuale è un’opera compensativa”.

“A titolo di opere compensative – scrive la Tagliati – c’è un elenco di desiderata dei Sindaci” che grazie a questi denari possono realizzare opere che diversamente, con economie proprie, non sarebbero mai riusciti a realizzare.

Così, in definitiva ogni scelta assunta viene intrapresa per “accontentare qualche Sindaco” o peggio per permettere loro una qualsiasi forma di “acquisizione consenso locale” ovvero “come assessori o sindaci elargiscono favori” tramite scelte utili ad accontentare svariati interessi di questo o quell’amico legati alla Nuova S.S.106 in una gara “a chi agguanta di più”,

L’Osservazione della Tagliati, termina, infime, con una serie di “avvisi” relativi nell’ordine ad un presunto “esposto alla corte dei conti” già presentato, al prossimo imminente interessamento della Magistratura,  della Corte di Giustizia europea e della Corte europea dei Diritti dell’Uomo fino ad arrivare all’avvio di un ricorso presso la Corte Costituzionale.
_____________________________________________
Fabio PUGLIESE