Il consigliere regionale Gallo: «Nella sola provincia di Cosenza, a rischio 7.000 posti». Critiche al Governo: «Il ministro Martina viene in Calabria, ma non incontrerà i produttori»
«Le misure ipotizzate in sede comunitaria ed a livello nazionale a sostegno del comparto non bastano perché tardive e legate al prodotto in deposito a data in cui la maggior parte della produzione era già in fase di commercializzazione. In pericolo il tessuto produttivo e migliaia di posti di lavoro».
Al danno rischia di aggiungersi la beffa, secondo il consigliere regionale Gianluca Gallo. A patire l’uno e l’altra, gli imprenditori del settore delle nettarine, ridotti in ginocchio dalla concorrenza – in alcuni casi sleale – di altri Paesi, ma pure dalle difficoltà incontrate sul mercato e dall’aumento dei costi di produzione. Particolarmente colpita, in Calabria, la provincia di Cosenza e, nello specifico, la Piana di Sibari e quella di Cammarata. «Rispetto al 2013 – ricorda Gallo – il consumo di pesche è sceso del 25%. Il prezzo di vendita lordo è oscillato tra 0,55 e 0,85 euro al chilo, con una contrazione del 40% rispetto al prezzo medio del 2013 e con un’incidenza della quota per trasporto e confezionamento pari a circa 40 centesimi al chilo». Numeri di fronte ai quali, sottolinea l’esponente dell’Udc, «in molti, nel mondo politico e sindacale, nelle settimane passate s’erano spinti a chiedere interventi decisi dell’Unione Europea e la creazione di uno specifico fondo di sostegno da parte del Governo. Misure che però al momento non hanno ancora superato la barriera delle intenzioni e che stando a quanto segnalato dalle organizzazioni di categoria, quando pure dovessero trovare concretizzazione non si rivelerebbero essere sufficienti poiché tardive e legate al prodotto rimasto in deposito quando già gran parte della produzione era stata immessa sul mercato». Motivazioni per le quali l’esponente dell’Udc auspica che la Regione, attraverso l’assessorato all’agricoltura, «prosegua nell’opera di approfondimento della problematica, già avviata dall’assessore Trematerra, per giungere ad individuare quanto prima le soluzioni idonee a scongiurare il crac del comparto. Sosterrò questa iniziativa poiché la ritengo l’unica in grado di offrire le risposte indispensabili. Avevo già chiesto alla vicepresidente Stasi di compiere un sopralluogo nell’area, per rendersi conto personalmente della gravità della situazione. Rinnovo l’invito, certo di ricevere quanto prima risposta positiva». A rischio, rimarca il consigliere regionale centrista, «la sopravvivenza di decine di imprese e, solo nel Cosentino, di 7.000 posti di lavoro». Uno scenario preoccupante, «del quale avrebbe fatto bene ad occuparsi personalmente – chiosa Gallo – anche il ministro all’agricoltura Maurizio Martina, in questi giorni atteso in Calabria ma nella cui agenda non figurerebbe alcun incontro sulla tematica. Confido che invece una finestra sulla questione possa essere aperta, con cognizione di causa: sarebbe grave ignorare le sorti di così tante aziende e di migliaia di braccianti ed operai specializzati per di più in una terra, come la Calabria, notoriamente affamata di lavoro».
Reggio Calabria, 11 settembre 2014
Segreteria politica
Consigliere regionale Gianluca Gallo
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