Gli incendi boschivi, che per quest’anno anche per effetto di temperature non molto elevate sembrava avessero risparmiato l’Alto Jonio, sono ripresi con la solita virulenza e stanno incenerendo quel poco di verde superstite agli incendi verificatisi con più intensità negli anni scorsi. Cosicchè, dopo il territorio di Albidona, oggi il testimone è passato a Plataci il cui territorio è stato per molte ore interessato ad un incendio di vaste proporzioni che, nonostante la giornata festiva, ha visto impegnati un nugolo di uomini e di mezzi nel tentativo di ridurre alla ragione il fuoco. Da quanto ha riferito il sindaco di Plataci Francesco Tursi che insieme al vice sindaco Carmine Brunetti ha messo in allarme il Corpo Forestale dello Stato, il primo focolaio si sarebbe sviluppato nel corso della nottata tra sabato e domenica in località Bruzzeti, sulla sponda platacese del torrente Saraceno e sembrava che fosse stato domato grazie al pronto intervento delle squadre antincendio dei comuni di Plataci e San Lorenzo Bellizzi e quelle dell’Ente-Parco del Pollino coordinate dal Comando-Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Trebisacce. Il fuoco però ha ripreso vigore nel corso della mattinata di ieri e, per effetto del forte vento di libeccio che nel frattempo ha preso a soffiare e delle difficoltà di accesso rappresentate dall’impervia del posto, ha preso il sopravvento sulle squadre che operavano da terra tanto che è stato necessario l’impiego dei mezzi aerei.  Cosa non semplice, anche perché si tratta di una zona inaccessibile da terra, coperta peraltro da una fitta vegetazione spontanea di pino d’Aleppo e macchia mediterranea nella quale ormai non fanno più manutenzione boschiva né i privati, né gli operai forestali ormai ridotti al lumicino. Terreno fertile, dunque, per il fuoco che l’ha fatta ancora una volta da padrone mandando in cenere diversi ettari di bosco e di macchia mediterranea. 
Pino La Rocca


http://www.arredamentimg.it