Sarà recuperato, riqualificato e reinserito nel tessuto urbano l’antico “Orto dei Monaci” intorno al quale anticamente sorgeva un convento dei frati minimi francescani con annessi un chiostro ed una chiesa di stile bizantino. Ne guadagnerà sicuramente l’immagine di tutto il centro storico dell’antica Casalnuovo, ribattezzata Villapiana solo nel 1863 in cui, grazie alle risorse ottenute con i “Progetti di Quartiere 2”, tutto l’antico borgo e quasi tutti gli antichi palazzi gentilizi sono stati riqualificati e riconsegnati alla fruibilità pubblica. A margine dell’antico abitato restano però ancora in piedi alcune rovine che vanno risanate e, tra queste, le più importanti sono quelle che gravitano attorno al cosiddetto Orto dei Monaci (nella foto). Così detto perché anticamente i monaci lo utilizzavano per coltivare in proprio ortaggi e frutta. Per la verità a risanare l’intero convento francescano ci aveva già provato nel 2009, ma con esito negativo, l’amministrazione comunale uscente guidata da Roberto Rizzuto. Il relativo progetto però non era stato finanziato. Ecco allora che la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Montalti, appena insediatasi, convinta della bontà dell’intervento, ha riesumato e ri-approvato lo stesso progetto redatto dal capo dell’ufficio tecnico arch. Luigi Milillo con la collaborazione dell’arch. Francesco Parrilla e la consulenza esterna della dottoressa Carmen Giorgia Manfredi per la parte relativa all’elaborato“Progetto di bilancio solidale” ed ha provveduto a notificare alla regione Calabria una “manifestazione d’interesse” presentando lo stesso progetto preliminare relativo al “Recupero dell’Orto dei Monaci per la soluzione di problemi abitativi a favore di particolari categorie sociali”, a fronte del quale è stato chiesto un finanziamento di circa 3milioni di euro. Entrambi importanti gli obiettivi che si intendono perseguire: -riqualificare e sottrarre al degrado un avanzo dell’antico abitato e con esso un pezzo di memoria storica dell’antica Casalnuovo e –realizzare un certo numero di alloggi da destinare a particolari categorie sociali la cui presenza, si spera, contribuirà a ri-popolare il centro storico nel quale molte abitazioni più antiche sono disabitate a causa del persistente esodo verso le marine. Siccome l’Orto dei Monaci è di proprietà privata (famiglia Otranto) l’amministrazione comunale, al fine di evitare che il vincolo preordinato scadesse, ha di nuovo dichiarato l’opera “urgente ed indifferibile” ed ha dato mandato al capo dell’ufficio tecnico di provvedere all’esecuzione di tutti gli adempimenti consequenziali al  deliberato in oggetto, compresa la comunicazione dell’avvio del procedimento espropriativo alla ditta interessata.

     Pino La Rocca


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