ALTOMONTE – Dopo “La dolcezza del Mandorlo”, l’Operetta folk semiseria andata in scena come «una fiaba ironica, sognante, in un italiano improbabile e reale, fra il dialetto e la Lingua», l’Euromediterraneo 2014 si avvia al rush finale.
Infatti, il palcoscenico del Teatro “C. Belluscio”si prepara ad accogliere – per martedì 25 agosto alle ore 20,30 – Antonio Orfanò nella sua “Upupa My dream is my rebel king 2 – The rebellion”.
Mercoledì 27, stessa ora – medesima location – l’atteso evento che racconta il dramma di Maria Concetta Cacciola, la “donna-coraggio” di Rosarno uccisa dalla ‘ndrangheta intitolato “O cu nui o cu iddi”.
Infine, giovedì 28, chiusura con Anna Stratigò Ensemble, progetto vincente di musica arbreshe con delle nuove sonorità.
Intanto, si sono spenti i riflettori ma non il successo che ha avuto l’esibizione del “cantastorie” Nino Racco. Con la sua perfomance ha “catturato” il pubblico, l’ha rapito metaforicamente portandolo nella “sua” storia che ha narrato a volte con voce possente, altre con voce stridula, accompagnandosi con le note di una chitarra che passava dal ritmo soave a quello martellante per denotare la differenza tra la nenia e la tragedia.
L’ha fatto – nel caso specifico del Teatro “Costantino Belluscio” di Altomonte – in tre diversi racconti che ognuno, per le sue sfaccettature, ha mostrato i sentimenti più fervidi passando dalla passione alla disgrazia a volte nel breve volgere di un alito di vento.
Sono stati quelli del bandito Salvatore Giuliano, della Baronessa di Carini e di Luigi Tenco.
Nino Racco porta il tutto in scena con passione coinvolgente e catartica. E, anche per questo, ha meritato davvero di ricevere il premio “Altomonte Città d’Arte” direttamente dalle mani della direttrice artistica dell’Euromediterraneo 2014 Marianna Stefania Caporale.
C’è già tanta attesa, infine, per l’evento di mercoledì prossimo 27 agosto, quando sul palcoscenico del Teatro “C. Belluscio”, andrà in scena il dramma di Maria Concetta Cacciola, la “donna-coraggio” di Rosarno che morì uccisa dalla ‘ndrangheta.
L’evento teatrale porta in scena tutta la sofferenza di Maria Concetta, attraverso il dilaniante dilemma: “O cu nui o cu iddi”, per la regia è di Laura Aprati e del giornalista Enrico Fierro. Il tutto è stato realizzato anche la collaborazione con l’associazione Teatro dell’Ascolto e con il programma “Un giorno in pretura”, per gli atti giudiziari che sono serviti per ricostruire la drammatica vicenda.
Altomonte 22 agosto 2014 L’Ufficio Stampa