L’ultimo fine settimana ha visto i carabinieri impegnati in numerosi blitz di giorno e di notte, con scarsissimi risultati di riduzione del fenomeno. “Lucciole” pure sul lungomare di Schiavonea
L’ultimo fine settimana è stato segnato da una serie di controlli antiprostituzione lungo il tratto di Statale 106 jonica che attraversa Corigliano Calabro da parte dei carabinieri della locale Compagnia diretta dal capitano Pietro Paolo Rubbo. I militari del Nucleo operativo radiomobile, agli ordini del tenente Giuseppe D’Alessio, hanno effettuato diversi blitz a diverse ore del giorno e della notte tra le piazzole di sosta della trafficata arteria.
Con l’obiettivo di “stanare” eventuali passeggiatrici con le “carte non a posto” (ad esempio, clandestinamente presenti in Italia) allo scopo di ridurne l’altissimo numero raggiunto nelle ultime settimane, evidente pure al più superficiale empirico “colpo d’occhio”.
L’“offerta” aumenta, infatti, in proporzione alla “domanda”, e questo è un assunto tra i più elementari dell’economia.
Queste settimane, con la presenza turistica, sono caratterizzate dal proporzionale aumento dei “clienti” delle prostitute.
La prostituzione – com’è noto – in Italia non è reato mentre lo è lo sfruttamento dell’attività delle prostitute da parte di terzi.
Solo due delle numerose “lucciole” controllate tra le giornate di sabato e domenica scorsi sono risultate “non in regola”.
Sui loro capi, infatti, pendevano dei “fogli di via” emessi tempo addietro nei loro stessi confronti dal Prefetto di Cosenza che aveva inibito loro la permanenza nel comune di residenza, per entrambe Cassano Jonio.
Ma le stesse, di fatto, sono “domiciliate” a Corigliano Calabro. Già, al “civico” 106.
Nessun arresto, dunque. Solo condotte in caserma per la formalizzazione delle denunce a piede libero nei loro confronti per non avere obbedito all’imperativo prefettizio.
Per così poco, manco a dirlo, una volta riguadagnato il portone militare le due meretrici sono tornate sulla strada.
Un impegno, quello dei carabinieri, che spesso diventa “disarmante” ma che tuttavia si rende necessario per il decoro urbano e il “buon costume”.
Sovente, infatti, agli automobilisti in transito lungo la 106 capita d’assistere ad atti contrari alla pubblica decenza da parte delle prostitute, le quali spesso non si limitano ad attendere che si fermino i clienti ma mostrano le loro forme completamente a nudo mentre passano in auto famiglie con bambini a bordo.
Scene quotidiane che mettono in forte imbarazzo gli adulti.
A Corigliano le prostitute nelle ore serali “stazionano” persino in pieno centro urbano, in particolare nella parte terminale del lungomare di Schiavonea in questo periodo frequentatissimo d’avventori provenienti anche dalle località turistiche del resto dello Jonio cosentino.
“Interessate” – a detta di residenti e villeggianti nelle abitazioni poste nella frazione di lungomare che conduce verso il porto, oltre che di molti attenti “osservatori” del fenomeno – sarebbero le ultime sei panchine.
Perennemente occupate, di sera e fino a notte fonda, da ragazze in abbigliamento molto succinto, le quali inviterebbero i loro clienti a consumare fugaci rapporti mercenari sulla spiaggia poco distante.
E chi va al mare al mattino presto – costretto a “gincane” tra profilattici e fazzolettini – ne può constatare con certezza l’attività.