E’ emergenza a Schiavonea, ma i problemi non si fermano qui. Turisti e residenti lamentano anche cattivi odori e strade dissestate
Branchi, anzi vere e proprie orde di cani randagi s’aggirano per le strade di Corigliano Calabro. In ogni zona, centrale o periferica che sia, a tutte le ore, del giorno e della notte. «Molte volte che sono alla guida dell’auto li evito, altre volte che sono in bici cerco di accelerare per la paura che mi possano venire dietro, molte altre volte mi capita di vedere altri automobilisti, costretti, per evitare d’investirli, a brusche frenate o sterzate», denuncia una cittadina.
Il problema del randagismo nel Coriglianese è una vera e propria emergenza.
Il fenomeno affonda le radici nell’inciviltà dell’uomo, che spesso abbandona il proprio cane per disfarsene.
Atteggiamenti da vigliacchi.
Oramai sono svariati mesi che per le strade di Corigliano Calabro va avanti tale scenario: degradante, desolante, deprimente.
Che assume connotati micidiali nella popolosa frazione marina di Schiavonea tra i mesi di luglio ed agosto, i mesi caldi, i mesi dei bagni al mare per i residenti e dell’accoglienza ai turisti per gli operatori del settore: albergatori, ristoratori, titolari di servizi da spiaggia e locali d’intrattenimento. E, naturalmente, per l’amministrazione comunale. 
«L’altra sera – racconta la nostra testimone – mi trovavo sul lungomare di Schiavonea per una passeggiata quando ho visto un branco di cani che si rincorrevano tra essi creando scompiglio sia nel traffico veicolare sia tra coloro che a piedi tornavano dalla spiaggia. Il branco s’è poi dato all’inseguimento d’un signore con le buste della spesa tra le mani, io mi chiedo: perché il Comune non interviene per risolvere questo pericolo?».
Già. Proprio il lungomare di Schiavonea in piena estate si riduce a tale brutto proscenio, causa di molti disagi per cittadini e turisti e di possibili pericoli, soprattutto per bambini e pedoni.
La stessa cittadina denuncia che Schiavonea, in modo particolare proprio nella zona del lungomare, è spesso invasa da cattivi odori provenienti dai cassonetti della spazzatura.
La domanda che la stessa si pone è: «I cassonetti vengono sottoposti almeno settimanalmente al trattamento igienico-sanitario così come previsto e così come nel periodo estivo sarebbe opportuno e giusto?».
E fa appello «alla sensibilità di chi ha tale competenza ed obbligo e all’assessore comunale all’Ambiente Marisa Chiurco affinché intervengano in modo celere per far fronte a tutte queste incresciose problematiche che, considerato il particolare periodo dell’anno, s’impongono tra le questioni più urgenti da risolvere».

Perché tra cani randagi, puzzo che aleggia sul lungomare e strade dissestate e piene di buche, lo scenario che si vive nella “Corigliano marittima” più che da zona turistica è da terzo mondo.
Frattanto il Comune fissa le regole per l’“anagrafe canina” attraverso una recente ordinanza tendente a rendere obbligatoria l’identificazione e la registrazione dei cani in conformità alle leggi vigenti in materia.