Non v’è primo giorno del mese che la situazione non si presenti sempre allo stesso, identico, modo. Siamo in Piazza Giacomo Matteotti, la piazza dell’Ufficio Postale di Corigliano Scalo, il più grande della città. Una calca micidiale: scomposta, nervosa, agitata, in questo periodo ancor più, complice il caldo. Ciò sin dalle primissime ore del mattino.
C’è chi va alle 5, chi alle 6, per munirsi d’un “numero”: c’è infatti chi distribuisce quelli “preliminari”, abusivi, lì fuori, perché l’ufficio apre alle 8,20 e il distributore automatico, quello “ufficiale”, sta all’interno.
La parola d’ordine per tutti è: arrivare prima degli altri per cercare di sbrigarsi al più presto.
Già, il primo del mese.
In primo luogo le pensioni, in pagamento come noto a partire proprio da quel giorno.
A dispetto degli accrediti su conti correnti e libretti postali – servizi di cui molti pensionati ormai usufruiscono – gl’interessati si presentano ugualmente, fisicamente, agli sportelli.
La crisi economica è una morsa terribile. E poi ci sono le varie scadenze di famiglia, le bollette, le tasse e chi più ne ha ne metta.
Se ne ha, se qualche spicciolo gliene rimane ancora.
Ieri, primo agosto, la situazione era questa: immortalata in una foto che non fa vedere i volti e le tensioni della gente, le tensioni tra la gente.
Si sono viste persino drammatiche colluttazioni fisiche – condite di minacce – tra alcuni pensionati ed alcuni lavoratori in attesa di guadagnare lo sportello per la liquidazione dell’indennità di disoccupazione Inps.
Servono controlli d’ordine pubblico ad evitare che un prossimo primo del mese possa scapparci qualcosa di peggio.