S’allunga il copione dei misteriosi episodi furtivi verificatisi a Palazzo Garopoli e a Palazzo Bianchi con alcuni computer scomparsi per giorni e poi ricomparsi 
Uffici municipali “sotto scacco”. La criminalità continua a fare il bello e il brutto tempo nel Comune di Corigliano Calabro.
Uscito appena un anno fa, attraverso nuove elezioni, dal “tunnel” d’un commissariamento biennale per infiltrazioni mafiose.
C’è un “teatro noir” di fatti e misfatti che ha come palcoscenico proprio gli uffici dell’ente.
Palazzo Garopoli – dove una settimana fa v’era penetrata nottetempo una banda di ladri per poche decine di euro – e Palazzo Bianchi.  
Ha dei contorni davvero inquietanti il misterioso furto di ben venti carte d’identità “in bianco” sottratte dal centro d’una “pila” di carte d’identità “vergini” e ciò ad evitare che scorrendo i numeri di serie progressivi gl’impiegati d’ufficio potessero subito accorgersi dell’avvenuto furto.
Le carte d’identità erano custodite all’interno d’un armadietto del “loro” ufficio, l’Anagrafe.
Oggi sono in mano a chissà quale falsario. O peggio: assicurano un’identità “pulita” a chissà quali delinquenti.
Un fatto d’inaudita gravità denunciato ai carabinieri non appena scoperto dalla responsabile del settore Affari Generali del Comune, Italia Salimbeni, sotto la cui sfera di competenza ricadono gli uffici Anagrafe e Stato Civile ubicati a Palazzo Bianchi.
Già. Così scopriamo che gli uffici comunali sono vulnerabilissimi.
Nei mesi scorsi un altro clamoroso ed inquietante furto aveva avuto come proscenio Palazzo Bianchi. Dall’Ufficio Elettorale erano spariti quattro computer, contenenti dati sugl’iscritti nelle liste elettorali del Comune.
Il furto era stato regolarmente denunciato ai carabinieri, sempre dalla responsabile Salimbeni.
Alcuni giorni dopo tre dei quattro computer erano però misteriosamente “ricomparsi” in un corridoio dello stesso palazzo comunale.
Ne mancava all’appello uno soltanto dei quattro, un pc portatile usato pochissimo da parte del personale dipendente dell’ufficio.
Misteriose le modalità del furto, ancor più quelle del ritrovamento.
In merito alla “sparizione” delle venti carte d’identità in bianco s’apprende che la responsabile di settore, nell’occasione, ha ribadito al sindaco Giuseppe Geraci la richiesta già più volte avanzata e tesa a dotare alcuni uffici di Palazzo Bianchi – almeno quelli maggiormente “sensibili” per tipo di documentazione custodita come le carte d’identità in bianco – di casseforti a chiave o a combinazione.
L’amministrazione comunale però non ha provveduto.
Nonostante vi si trovino allocati già diversi uffici, Palazzo Bianchi, futura sede centrale del Municipio coriglianese, è ancora e tuttora interessato dal cantiere dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione. Nei mesi scorsi si sono registrate alcune effrazioni d’infissi, e vi sarebbe addirittura qualche “pertugio” da cui si potrebbe penetrare all’interno tanto durante gli orari d’ufficio quanto in altre ore, tanto di giorno quanto di notte.
Appare difficile, dunque, “decifrare” le modalità dei denunciati furti, anche se in merito a quello delle carte d’identità la denuncia palesa l’esistenza d’una finestra col vetro rotto.


http://www.arredamentimg.it