Si è appena conclusa la sesta campagna di scavo nella necropoli di Macchiabate di Francavilla Marittima, che rappresenta, insieme a Broglio di Trebisacce e Torre del Mordillo di Spezzano Alabanese, uno dei siti proto-storici più importanti d’Europa. La necropoli di Macchiabate in pratica è il cimitero indigeno utilizzato dal popolo degli Enotri, uno dei primi popoli italici, che ha vissuto in queste contrade nel periodo del Bronzo medio, a cavallo del VII-VIII secolo a. C. e prima dell’arrivo dei coloni greci sulle coste dell’Italia meridionale. L’ultima campagna di scavi, sponsorizzati dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, dal comune di Francavilla e dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e condotta dai ricercatori dell’Università di Basilea guidati dal prof. Martin Guggisberg, è durata sei settimane ed ha portato alla luce cinque nuove tombe. «Di particolare importanza – secondo la nota redatta dagli stessi ricercatori – è il ritrovamento della sepoltura di una donna adulta, il cui scheletro, conservatosi perfettamente, risulta accompagnato da un corredo di fibule in bronzo, orecchini in filo di bronzo e perline in vetro, nonché da tre vasi in ceramica posti vicino ai piedi. Di grande interesse – sempre secondo gli studiosi – è anche una tomba di dimensioni monumentali che ha restituito un’ascia in ferro e un calderone bronzeo, oltre ad alcuni vasi in ceramica». Tutti i reperti sono stati prelevati e consegnati al Museo di Sibari, dove verranno conservati e restaurati. Le strutture invece sono rimaste visibili in superficie e sono fruibili all’interno del Parco Archeologico di Francavilla Marittima. Prima della conclusione degli scavi l’associazione culturale “Lagaria” (presidente il prof. Pino Altieri) ha organizzato la manifestazione “Porte Aperte a Macchiabate”, durante la quale i cittadini di Francavilla, gli appassionati di archeologia, le autorità locali ed i dirigenti della Sovrintendenza Archeologica hanno potuto ammirare sul posto i risultati della campagna di scavo, illustrati dallo stesso prof. Guggisberg. Prima di recarsi presso il Parco Archeologico, al fine di favorire un processo d’integrazione culturale fra gli studiosi svizzeri, i membri dell’associazione e la popolazione locale, gli studenti ed i ricercatori dell’Università di Basilea guidati dal prof. Martin Guggisberg hanno ricevuto una calorosa accoglienza presso palazzo De Santis, sede dell’Associazione “Lagaria Onlus”. Da qui tutti insieme hanno raggiunto il Parco Archeologico per dar vita alla bella manifestazione “Porte aperte a Macchiabate”.
Pino La Rocca