Terzo megalotto della S.S. 106: «La strada si farà ed i lavori inizieranno nei tempi previsti dal crono-programma (entro il prossimo anno), ma siccome si tratta di un’opera gigantesca, che si realizza una sola volta nella storia e che è destinata a cambiare la fisionomia di tutto l’Alto Jonio, noi vogliamo che si realizzi nel miglior modo possibile e senza devastare eccessivamente il territorio». Sono le testuali parole del sindaco di Trebisacce Francesco Mundo che, a differenza degli altri sei sindaci del comprensorio che in sede di Conferenza dei Servizi hanno firmato il progetto esecutivo dell’opera “senza se e senza ma”, alla pari del collega sindaco di Amendolara Ciminelli ha sottoscritto gli elaborati presentati dall’Anas con la “riserva” che vengano recepite tutte le osservazioni presentate dai rispettivi comuni. In pratica i due sindaci prendono atto che alcune delle osservazioni presentate sono state accolte, ma eccepiscono sul fatto che, essendo la “livelletta” del tracciato rimasta alta, al territorio si produrranno danni che si potevano, e si possono ancora evitare o, quanto meno, ridurre ulteriormente. «Si tratta – ha aggiunto il primo cittadino di Trebisacce – di osservazioni opportune e legittime fatte proprie, del resto, dallo stesso ministero dell’Ambiente che, da quanto abbiamo avuto sentore, si farà carico di tradurre sotto forma di “prescrizioni” al ministero delle Infrastrutture in qualità di soggetto appaltatore dell’opera. «Se le nostre ultime riserve verranno sciolte, come del resto ci ha fatto intendere l’ing. Ercole Incalza in qualità di capo della struttura tecnica “Grandi Opere” del ministero delle Infrastrutture, Trebisacce esce alla grande dalla concertazione istituzionale intercorsa tra Anas, Ministeri e società appaltatrici, avendo ottenuto in termini economici il compenso più alto pari a circa 3milioni e mezzo e una serie di opere compensative e complementari che in gran parte risarciscono il comune dell’inevitabile impatto ambientale subito dal territorio. Poi il primo cittadino di Trebisacce ha elencato le opere compensative e complementari “scucite” all’Anas ed all’Astaldi: uno svincolo unidirezionale a Sud in località “Marzuca” e uno, bidirezionale a Nord in località “Puzzicillo”, riqualificazione di Viale del Lavoro con pista ciclabile e verde attrezzato, adeguamento di tutta via Craxi, interventi strutturali su Viale Kennedy (con 2 rotatorie), riqualificazione del tratto di Lungomare fino a “104”, con ponte pedonale sul Pagliara e, infine, demolizione di tutto l’eco-mostro rappresentato dal viadotto che incombe pericolosamente sulla frazione Pagliara. C’è soddisfazione, dunque, perché la Conferenza dei Servizi ha dato il via libera alla cantierizzazione dei lavori dopo il lungo e laborioso braccio di ferro tra le parti, ma si spera che, in extremis, vengano tacitati anche i residui mugugni dei due sindaci che, comunque, hanno fatto capire che non saliranno sulle barricate se la “coperta corta” delle risorse disponibili non riuscirà a coprire tutti i loro “desiderata”.
Pino La Rocca