Lo scorso 15 luglio su “Il Garantista” abbiamo avuto modo di leggere che è prossimo alla nascita un Comitato che intende “occuparsi” della S. S. 106 nel tratto cosentino, ispirato dall’Associazione “XXV Aprile Marco De Simone”, da alcuni sindaci, avvocati, tecnici dei trasporti e rappresentanze politiche territoriali.
Ovviamente siamo molto contenti di apprendere che in un clima di assoluta indifferenza rispetto ai tanti problemi che riguardano la tristemente nota “strada della morte” diverse forze del territorio si determinano in una prima informale riunione che ambisce a creare una unità ancora più larga e forte per fronteggiare un problema di sempre.
Rileviamo, tuttavia, nel nascente Comitato una novità che riteniamo degna di grande importanza.
L’elemento innovativo, infatti, risiede nella scelta del nascente Comitato di operare parallelamente su due assi distinti e separati ma, riteniamo, entrambi d’importanza fondamentale. Il primo asse possiamo definirlo Strategico ed il secondo è Tattico-Operativo.
L’asse Strategico – che ovviamente si vuole costituire – ha come figure interessate i sindaci che attraverso una serie di iniziative mirate si uniscono per rivendicare l’ammodernamento della S.S. 106 visto e considerato che è un dato storico quello che vede fallire tentativi isolati ed individuali mentre raggiungono gli obbiettivi le azioni unitarie. Questo livello è prevalentemente istituzionale ed è anche a medio-lungo termine: ambisce, in pratica, a prevenire un incidente mediante l’ammodernamento della S.S. 106 che è, di fatto, un obiettivo da ottenere più avanti. In uno alla componente dei sindaci, è qualificante la presenza sin dall’inizio dei tecnici. Questa presenza deve garantire che la 106, nei tratti ancora da definire, abbia una progettazione di tipo “lean”, cioè snella, sin dall’attualizzazione degli studi di fattibilità, dei progetti preliminari e gli obiettivi da potenziare. La 106 può e deve diventare un caso di riferimento per il Paese, con la possibilità di abbandonare la progettazione “fat”, cioè grassa, che ha contraddistinto le infrastrutture lineari (ferroviarie e stradali) in questi ultimi 20 anni. È altresì qualificante l’attenzione della società civile che controlli tempi e costi di massima, nonché le modificazioni del paesaggio e gli impatti connessi.
L’asse Tattico-Operativo, invece, è costituito principalmente da legali e tecnici dei trasporti (ma anche da associazioni, componenti della società civile, ecc.), ed ha l’ambizione di richiamare al loro dovere quanti hanno la responsabilità di operare (ed operare bene), affinché la S.S. 106 sia la meno pericolosa possibile: a partire da subito. Questo livello, in pratica, è motivato da legali, tecnici e forze sociali che da subito, adesso, in questo momento, intendono determinarsi per evitare che la S.S. 106 continui a provocare incidenti, morti e feriti adesso, mentre ne stiamo parlando. Ma anche in questo asse, è importante il supporto dei decisori pubblici, che sostengano le proposte tecniche immediatamente realizzabili.
Per la verità quest’ultima non è una novità. Nelle province di Crotone e Reggio Calabria già esistono comitati che da anni sono impegnate in queste iniziative. Inviano lettere di segnalazione all’Anas ed ai Prefetti e chiedono interventi immediati per rendere più sicura la S.S. 106. Tuttavia, in questi comitati che pure sostengono da tempo un lavoro encomiabile mancano tecnici dei trasporti, legali e, soprattutto, le istituzioni.
Questa è la ragione che ci spinge ad augurare al nuovo nascente Comitato nel cosentino di poter riuscire nell’ambizioso compito che intende realizzare ed allo stesso tempo auguriamo anche ai comitati già esistenti di adoperarsi affinché possa essere “duplicato” questo “modello” che non ha solo il compito di voler evitare delle vittime oggi (dotandosi di un asse Tecnico Operativo), ma vuole avere anche il compito di ammodernare la strada Statale 106 ionica calabrese (dotandosi di un asse Strategico), mediante l’impegno ed il coinvolgimento delle istituzioni locali.
Per la verità quest’ultima non è una novità. Nelle province di Crotone e Reggio Calabria già esistono comitati che da anni sono impegnate in queste iniziative. Inviano lettere di segnalazione all’Anas ed ai Prefetti e chiedono interventi immediati per rendere più sicura la S.S. 106. Tuttavia, in questi comitati che pure sostengono da tempo un lavoro faticoso ed encomiabile hanno scarsa e sporadica presenza i tecnici dei trasporti, i legali e, soprattutto, le istituzioni.
Questa è la ragione che ci spinge ad augurare al nuovo nascente Comitato nel cosentino di poter riuscire nell’ambizioso compito che intende realizzare; allo stesso tempo auguriamo anche ai comitati già esistenti di adoperarsi affinché possa essere “replicato” questo “modello” che non ha solo il compito di voler evitare delle vittime oggi (dotandosi di un asse Tattico-Operativo), ma vuole avere anche il compito di spingere fortemente per ammodernare la strada Statale 106 ionica calabrese (dotandosi di un asse Strategico), mediante l’impegno ed il coinvolgimento delle istituzioni locali.
Prof. Francesco Russo
(Ordinario in Trasporti e Loggistica presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria)
Ing. Fabio Pugliese
(Autore del libro “Chi è Stato?”, un racconto-inchiesta sulla strada Statale 106 ionica calabrse)