Salvi, grazie alla lodevole cordata dei sindaci, entrambi gli uffici del Giudice di Pace dell’Alto Jonio che, come è noto, hanno la loro sede ad Oriolo ed a Trebisacce. Ne ha dato notizia il vice sindaco di Oriolo Vincenzo Diego il quale ha comunicato che tra i 32 presidi giudiziari salvati in Calabria dalla mannaia dei tagli, si sono salvati sia quello di Oriolo che quello di Trebisacce, perché i comuni che ne fanno parte, Oriolo, Alessandria, Canna, Nocara, Montegiordano e Roseto da una parte e Trebisacce, Rocca, Amendolara, Albidona, Plataci, Villapiana, Cerchiara, San Lorenzo Bellizzi e Francavilla dall’altra, hanno sottoscritto l’impegno a farsi carico, dividendole in base al numero degli abitanti, di tutte le spese di mantenimento degli uffici: gli affitti, sei locali non sono di proprietà comunale, le utenze relative a luce, telefono e gas, la pulizia dei locali stessi e, fatte salve le indennità dei giudici onorari, tutte le spettanze dovute al personale dipendente. «Noi, entro la data stabilita del 30 giugno, – ha dichiarato il vice sindaco di Oriolo Diego – volendo evitare un ulteriore scippo al territorio, che avrebbe comportato ulteriori disagi per i cittadini, abbiamo fatto gioco di squadra con gli altri comuni che fanno parte della giurisdizione giudiziaria di Oriolo mettendo a disposizione la sede, che è di proprietà del comune, accollandoci, insieme agli altri 5 comuni, tutte le spese di gestione dell’ufficio e mettendo infine a disposizione dell’ufficio n. 3 unità lavorative già in forza al comune, per cui ci siamo messi nelle condizioni di salvare lo storico ufficio del Giudice di Pace di Oriolo. La cosa ci è riuscita e – ha concluso il braccio destro del sindaco Bonamassa – cogliamo questo risultato come il primo successo della nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Bonamassa». Stessa cosa hanno fatto i sindaci della giurisdizione giudiziaria di Trebisacce, il cui sindaco Francesco Mundo, per superare lo scoglio più impegnativo che riguardava il personale, ha suggerito al Ministero di attingere al personale dell’ex Comunità Montana dell’Alto Jonio che, come è noto, è stata soppressa ed il personale è confluito in “Calabria Verde”, la nuova agenzia regionale che ha sostituito l’Afor ed assorbito le Comunità Montane e l’ARSSA.
Pino La Rocca