Fiumi di droga tra Cassano, Corigliano e Cosenza: il traffico gestito dagli “Zingari”
Il “triangolo dello sballo”: Cassano Jonio, Corigliano Calabro e Cosenza. Una figura geometrica tracciata minuziosamente dai due nuovi collaboratori di giustizia cosentini, Mattia Pulicanò e Silvio Gioia, due ex trafficanti di droga. 
Gli esponenti del clan degli “Zingari” di Cassano Jonio – “capitale del traffico” – da anni inondano di droga l’intero comprensorio della Sibaritide.
E le “onde” arrivano fino a Cosenza.
Vediamo come.
«(…) Fino alla mia collaborazione – dichiara Mattia Pulicanò nell’estratto d’un verbale redatto lo scorso 30 maggio dinanzi al sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Luberto – «Tonino Abbruzzese “Banana” insieme a Maurizio Rango, era il responsabile del traffico di eroina a Cosenza. L’eroina proviene da Cassano Jonio, per il tramite dei cugini di Tonino Abbruzzese “Banana”, dei quali il responsabile è Luigi Abbruzzese (…)».
Al pentito Pulicanò fa eco il “collega” Silvio Gioia.
Leggiamo cosa racconta in un paio d’estratti dal verbale di dichiarazioni rese anch’esse lo scorso 30 maggio sempre al Pm della Dda catanzarese Luberto.
«(…) Stefano Carolei si era avvicinato agli zingari trafficando eroina. Trafficava eroina insieme al suocero, Gino Bevilacqua, e a Celestino Abbruzzese, che è il fratello di Francesco Abbruzzese noto con lo pseudonimo del “Pirolo”. Celestino Abbruzzese, Stefano Carolei e Gino Bevilacqua erano stati autorizzati da Luigi Abbruzzese, figlio di “Dentuzzo”, a rifornire di eroina gli spacciatori cosentini. Per come ho avuto occasione di verificare personalmente, l’eroina giungeva a Cosenza da Cassano Jonio, era trasportata sempre dal medesimo corriere, un giovane corpulento, dai capelli rasati, del quale non ricordo il nome, ma che saprei riconoscere in quanto, di recente, ho visto una sua foto sul giornale perché è stato tratto in arresto. In diverse occasioni ho accompagnato Celestino Abbruzzese, fratello del “Pirolo”, in Cassano Jonio, a Timpone Rosso, dove riceveva quantitativi oscillanti tra i 300 e i 500 grammi di eroina, da persone che lavoravano per conto di Luigi Abbruzzese (…)».
E quando per qualche motivo non era possibile fare “rifornimento” a Cassano Jonio, allora si ricorreva al “distributore” della confinante Corigliano Calabro: «(…) In un’occasione, il giorno dell’Immacolata del 2010, in serata, ho accompagnato Celestino Abruzzese fratello del “Pirolo” a Corigliano, nei pressi del porto, vicino a un locale denominato Cappuccetto Rosso. Qui, tale Alessandro, ha consegnato a Celestino un quantitativo pari a circa 100 grammi di eroina. Abbruzzese Celestino, fratello del “Pirolo”, mi spiegava che Alessandro è nipote di Filippo Solimando, cioè del capo dei “coriglianesi” che è “vicino” agli Abbruzzese (…)».
I verbali contenenti le dichiarazioni di Pulicanò e Gioia sono depositati agli atti del processo “Drugstore”, che comincerà il prossimo mese d’ottobre nei confronti d’una ventina d’imputati, difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Sanvito, Cesare Badolato, Rossana Cribari, Eugenio Spadafora e Giorgia Greco.