È di oggi un articolo su “Il Garantista” di Rinaldo Chidichimo, portavoce del Comitato dei cittadini dell’Alto Jonio (in realtà 4 gatti), e compagno di Rita Tagliati (ex vice sindaco di Ferrara). Nell’articolo Chidichimo sostiene che i sindaci dell’Alto Ionio hanno “tradito i cittadini” solo perché ora sono favorevoli all’ammodernamento della S.S. 106 tra Sibari e Roseto che a suo dire – come peraltro viene scritto in moltissime osservazioni totalmente inesatte, strumentali, e scioccanti pervenute al Ministero dell’Ambiente – creerebbero un “danno ambientale al territorio”. In ultimo, sostiene (ma come sempre senza uno straccio di prova), che l’autore del ripensamento dei sindaci sarebbe stato l’assessore regionale ai Lavori Pubblici offendendo così i sindaci dell’alto ionio che diventano – secondo Chidichimo – dei pupi in mano al grande burattinaio.
L’obiettivo di Chidichimo è chiarissimo: ritornare sul tracciato per modificarlo. È un obiettivo che mina appunto a far saltare per aria la realizzazione del 3° Megalotto per far rimanere la S.S. 106 tra Sibari e Roseto com’è oggi.
Infatti, è bene chiarire una volta per tutte che già con la procedura del 2004/2005 i sindaci dell’alto ionio di allora tentarono la modifica del tracciato senza ottenere nulla (tranne una perdita di circa 10 anni sulla realizzazione del progetto), ed oggi si riprende questa via poiché è l’unica e la sola che in sede di conferenza dei servizi (la prossima, quella conclusiva, sarà il prossimo 25 luglio), può impedire l’ammodernamento della “strada della morte” nell’alto ionio.
Chidichimo chiama traditori quanti – con buon senso e senso di responsabilità – invece di difendere gli interessi delle sue proprietà che peraltro dal progetto non vengono minimamente danneggiate hanno deciso (senza alcuna regia), di difendere gli interessi generali della nostra regione e per questo è amareggiato ed oggi lancia strali contro tutti tacciandoli peraltro di “alto tradimento”.
Inoltre, il vincolo paesaggistico per Chidichimo esiste solo per la realizzazione della Nuova S.S. 106 (che nell’alto ionio occuperà appena 19 ettari), mentre non esiste per le zone in prossimità della Galleria Schiavi che sono di sua proprietà e dove nel corso degli anni sono nate (grazie a Dio), varie edificazioni: oltre all’agriturismo, infatti, è stato costruito anche un campo da tennis.
Possibile che solo per le opere di interesse della collettività il vincolo debba essere fatto valere in maniera assolutamente limitante?
I 4 gatti contrari all’ammodernamento della S.S. 106 tra Sibari e Roseto, a mio modesto avviso, avrebbero potuto studiare a fondo e bene il progetto ed avanzare soluzioni veramente migliorative (come per esempio hanno fatto i sindaci in queste due ultime settimane), mentre, invece, hanno voluto incentrare la loro battaglia su inesattezze, allarmismi e, soprattutto, sulla difesa di interessi personali che orami sono chiari a tutti.
È stata una campagna fallimentare quella intrapresa con le osservazioni “fotocopia” al Ministero dell’Ambiente, così come l’idea di coinvolgere con una pessima interrogazione parlamentare la Covello, N. Oliverio e Realacci, per non parlare delle castronerie sul progetto diffuse dall’Associazione Culturale Jonica, dal RASPA e dalla pagina facebook “Salviamo i pianori dell’Alto Jonio Cosentino” che (udite, udite!!!), ha totalizzato 228 aderenti e che tra le tante idiozie, ad esempio, afferma che i viadotti saranno alti 90-100 metri ignorando che il più alto sarà alto 68,5 metri.
Contro questi 4 gatti disinformati non poteva che nascere una “alleanza” di persone dotate di buon senso che vanno dai comuni, alla regione, all’opinione pubblica che vuole cambiare la Storia della Calabria ed ambisce a dotarla di infrastrutture essenziali ed importanti che mancano e che, in ultima istanza, guardano appunto all’interesse generale della collettività e non, invece, a quelli dei 4 gatti.

Fabio Pugliese
Fondatore del Gruppo “Basta Vittime Sulla S.S. 106”