La Regione Calabria corre ai ripari per recuperare le somme che tanti comuni calabresi devono versare alle casse regionali per ciò che riguarda le tariffe sui rifiuti. In questi giorni il responsabile del Dipartimento Ambiente della Regione, Bruno Gualtieri, ha fatto pervenire a tutti gli altri responsabili dei vari dipartimenti regionali, primo fra tutti quello al bilancio, una nota attraverso la quale, in soldoni, Gualtieri chiede che nei confronti dei comuni morosi la Regione non deve inviare più pagamenti fino alla concorrenza del debito maturato. In pratica dovrebbe avvenire quello che già i vari comuni, tra questi quello di Corigliano, stanno attuando nei confronti dei propri creditori: il comune paga i propri debiti se quel determinato creditore non deve nulla al comune, altrimenti si fa ricorso al regime della transazione. Indubbiamente la decisione assunta dal Dirigente Gualtieri farà registrare, se effettivamente verrà messa in atto, un vero e proprio terremoto amministrativo perché, ed è inutile girarci troppo intorno sono tanti i comuni che attengono quotidianamente pagamenti dalla regione. Adesso, come detto, questi comuni dovranno fare i conti con la disposizione del dirigente del Dipartimento ambiente della regione e siamo certi che se la regione recupererà buona parte dei crediti vantati, dall’altra però le già asfittiche finanze dei comuni si ritroveranno sul lastrico. Questi sono i passaggi più significativi della lettera del Dirigente Gualtieri ai responsabili degli altri Dipartimenti regionali: Per i debiti del 2013, dove la riscossione della tariffa è governata dalla legge regionale 18/2013, si è già provveduto a notificare ai comuni calabresi inadempienti con i pagamenti, le note di diffida e messa in mora con l’importo del debito a loro carico, suddiviso per anni solari, previa intesa con il Dipartimento Bilancio. Al momento resta da completare solo la ricognizione contabile per i comuni sedi di impianti, per i quali occorre valutare gli importi delle royalties da corrispondere. Nonostante ciò – continua la nota – perdura l’inadempienza generalizzata dei comuni nel rientro del debito suddetto. Al momento, la disponibilità di cassa è pressoché nulla e pertanto urge adottare ogni provvedimento in grado di generare in tempi contenuti importanti flussi di cassa in ingresso. Pertanto questo Dipartimento intende avvalersi sia della facoltà di nomina dei commissari ad acta, così da poter disporre nel breve di adeguate risorse finanziaria, sia della facoltà di disporre il fermo amministrativo di somme già liquidate, così da avere certezza del recupero, nel medio periodo, da parte del credito, qualora l’azione dei commissari non andasse a buon fine, anche parzialmente”. I comuni quindi sono avvisati.
La Redazione