Terzo Megalotto della S.S. 106: gli 8 sindaci dei comuni interessati contestano ufficialmente, “esprimendo vivo disappunto”, l’iniziativa parlamentare assunta dai parlamentari Realacci, Covello e Nicodemo contro l’ammodernamento della suddetta arteria ritenendola unilaterale e non preceduta dalla necessaria concertazione istituzionale. In realtà l’Interrogazione a risposta scritta presentata dai suddetti Parlamentari nella seduta n. 257 della Camera dei Deputati ai ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture contro la realizzazione dell’opera che a loro giudizio causerebbe un pesante impatto ambientale, ha provocato un vero e proprio corto circuito istituzionale che conferma il grave scollamento esistente tra la politica romana e la periferia del Paese. «Tale interrogazione – si legge nel comunicato sottoscritto dai sindaci di Cassano, Villapiana, Francavilla, Cerchiara, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto – di fatto contrasta con la linea portata avanti dai sindaci, tesa a salvaguardare innanzitutto il finanziamento e l’avvio immediato dei lavori, cercando di coniugare l’interesse primario di realizzare un’opera così importante in grado di garantire la sicurezza degli utenti della strada ma allo stesso tempo di scongiurare il più possibile l’assalto al territorio e di dare sfogo, al contempo, alla grande fame di lavoro che c’è in questi territori». In realtà proprio in questi giorni i sindaci sono impegnati in un lungo e complesso lavoro di concertazione con i suddetti Ministeri, con l’Anas e con le imprese aggiudicatarie dei lavori proprio per cercare di mediare tra queste esigenze. In questo contesto l’iniziativa dei suddetti Parlamentari è sembrata una sorta di entrata a gamba tesa in questo laborioso percorso che stanno compiendo i sindaci. «I deputati interroganti, – scrivono infatti i sindaci – proprio in virtù della battaglia che le amministrazioni locali stanno conducendo, avrebbero fatto meglio innanzitutto ad accertare i bisogni e le esigenze reali dei comuni e poi a sostenerli nelle loro richieste. Avrebbero fatto sicuramente meglio – aggiungono i sindaci con una punta di polemica – a sollecitare il finanziamento integrale dell’opera per evitare che l’arteria, siccome a tutt’oggi non dispone della copertura economica completa – possa drammaticamente rimanere una delle tante incompiute disseminate lungo tutto lo Stivale. L’interrogazione – concludono i sindaci Papasso, Montalti, Valente, Carlomagno, Mundo, Aurelio, Ciminelli e Mazzia – finisce per invalidare e svilire gli sforzi che stanno compiendo i comuni per rivendicare le proprie legittime esigenze e tutto questo non fa altro che mortificare i territori e l’azione sinergica ed unitaria che stanno conducendo i sindaci che hanno appreso solo dai giornali dell’Interrogazione Parlamentare. Ci si augura invece – si legge infine – che in futuro, prima di avviare iniziative, vengano coinvolti gli organismi istituzionali locali per meglio interpretare e rappresentare gli interessi delle popolazioni».
Pino La Rocca