A seguito delle indagini condotte dalla Polizia da venerdì il 41enne Luigi Graziano è rinchiuso nel carcere a Castrovillari su disposizione del Gip Benigno.
Rossano – S’appostò in un angolo di strada con un fucile da caccia. Al momento topico alzò l’arma, la puntò e fece fuoco contro l’auto d’una coppia che viaggiava coi finestrini aperti. Teatro della scena criminale, “girata” nel caldo pomeriggio del primo settembre 2013, poco meno d’un anno fa, la contrada rossanese “Toscano”.
L’uomo e la donna – non una coppia “a caso”, come vedremo – rimasero lievemente feriti dai “pallini” esplosi da quel “fuciliere”.
Che, compiuta la “missione”, fulmineamente fuggì a piedi.
Ma non passò inosservato.
Qualcuno lo vide e ne diede una puntuale descrizione ai poliziotti del locale Commissariato prontamente giunti sul luogo del crimine dopo essere stati allertati dalle vittime.
I detective avviarono immediatamente le indagini partendo da un nome e un cognome: quelli giusti.
Già, perché le vittime palesarono i loro sospetti su chi avrebbe potuto rendersi protagonista d’una azione di quel genere.
Non poteva essere che lui: Luigi Graziano, 41 anni, bracciante agricolo, col quale il 49enne Giampietro Certosino aveva già avuto dissidi subendo altri atti di violenza prima di quello subito insieme alla sua compagna di nazionalità rumena, la 34enne Elena Loredana Mutian.
Graziano aveva lavorato nell’azienda agricola del padre di Certosino. E recriminava la mancata percezione d’una indennità di disoccupazione agricola dall’Inps, a causa d’alcune giornate non versate, a suo dire, dal datore di lavoro all’istituto di previdenza.
A Graziano fu perquisita la casa e venne sottoposto all’esame dello “Stub” cui risultò positivo: aveva sparato.
L’uomo venne però arrestato per detenzione illegale di armi e munizionamento comune da sparo.
In casa, oltre a quel fucile da caccia con la matricola abrasa, aveva un piccolo arsenale: comprensivo persino d’un lanciagranate in uso ad alcuni eserciti nei conflitti.
L’altro ieri, finalmente, all’uomo è stato notificata un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Margherita Letizia Benigno, su richiesta del sostituto procuratore Simona Rizzo.
I particolari dell’indagine nei confronti di Graziano sono stati illustrati ieri, in conferenza stampa, dal Vicequestore aggiunto Raffaele De Marco, dirigente del Commissariato di Polizia rossanese.
Le accuse per il 41enne sono di tentato duplice omicidio, pluriaggravato anche dalle sue condotte recidive.
Graziano ha infatti precedenti specifici di polizia giudiziaria non solo nei confronti di Certosino: “vanta” pure il concorso in un altro tentato omicidio, commesso nell’ottobre del 2011, in danno di tale Gerardo Calabrò, sempre di Rossano.
L’uomo, difeso dall’avvocato Leonardo Trento, è ora rinchiuso nella casa circondariale di Castrovillari.