Salvaguardare l’ambiente e incamerare preziose risorse per fronteggiare la crisi. E’ la politica che sta cercando di portare avanti l’amministrazione comunale di San Lorenzo Bellizzi, un piccolo centro montano incastonato nel Parco del Pollino che, potendo disporre di alcune somme dovute ad economie di bilancio, le ha investite realizzando una serie di impianti fotovoltaici con il cui ricavato ha potuto ridurre la pressione fiscale sui cittadini evitando, in particolare, l’adozione della TASI per l’anno 2014 ed estendendo  l’esenzione dal pagamento dei tributi previsti per tutti i proprietari di immobili siti nel centro storico, purché titolari di pratica edilizia per la ristrutturazione di abitazioni antiche ricadenti nell’ambito del centro storico. Meno tasse e più lavoro per tutti, dunque, con il ricorso alle energie alternative e in nome della cosiddetta finanza creativa. «Le casse comunali, – ha commentato il sindaco Antonio Cersosimo – nonostante i tagli inferti dallo Stato ai trasferimenti, sono in un ottimo stato di salute e grazie a un importante risultato ottenuto con questa operazione intrapresa dall’amministrazione comunale e concretizzatasi nel novembre 2012, abbiamo potuto cogliere i primi risultati negli anni ‘13-‘14. L’operazione a cui si riferisce il sindaco Ingegnere Cersosimo garantisce al piccolo comune che ospita le magnifiche “Gole e le Timpe del Raganello” un’entrata di quasi 90mila euro all’anno per i prossimi 25 anni». In pratica il comune ha acquisito a titolo gratuito alcuni terreni nei comuni di Corigliano, Cassano e Francavilla, sui quali era già attiva l’autorizzazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici che, in virtù del passaggio dal 4°  al 5° conto energia, non potevano essere realizzati senza l’intervento di un ente pubblico. Da qui il tesoretto del comune di San Lorenzo Bellizzi, a cui va aggiunto l’impiego degli LSU ed LPU in forza al comune «Condizione, questa, – ha concluso il primo cittadino – che permette all’amministrazione comunale di gestire gli stessi servizi con limitate risorse economiche e utilizzando in modo produttivi la forza-lavoro del comune».
Pino La Rocca