Duro attacco della Fials (sindacato autonomo dei lavoratori della sanità) ai vertici dell’azienda sanitaria provinciale responsabili, a giudizio di questa sigla sindacale, di aver dato vita a trasferimenti “a piacere e teleguidati” ed in spregio delle normative sindacali, di personale infermieristico e socio-sanitario. «Se le altre sigle sindacali tacciono – scrive il segretario aziendale della Fials Antonio Paolino dopo aver premesso che l’azione di mediazione svolta finora dalla Fials forse è stata scambiata per debolezza – non lo farà certamente la mia organizzazione sindacale che non rimarrà inerte in presenza dei reiterati abusi che ledono i diritti dei lavoratori e provocano danni all’erario». La Fials, minacciando il ricorso alla Corte dei Conti, si riferisce in particolare alla Determina n. 37 del 26 giugno 2014, attraverso la quale il Diggì Scarpelli avrebbe assegnato nuovi “incarichi di coordinamento” presso il CAPT di Trebisacce in presenza di coordinatori già esistenti che ricevono già l’indennità ma che risulterebbero improduttivi. «Tutto questo si verifica – scrive Paolino – dimenticando, o facendo finta di dimenticare, il disagio dei tanti dipendenti che si sono visti stravolgere l’esistenza con l’istituto della mobilità d’urgenza che dura da anni, quando è risaputo che contrattualmente la mobilità d’urgenza non può superare i 30 giorni nell’anno solare». Falliti i tentativi di mediazione esperiti finora attraverso l’incontro sindacale, la Fials, unitamente alla RSU (rappresentanza sindacale unitaria), prima di aprire una vertenza dinnanzi alla Corte dei Conti, chiedono: «La revoca immediata della Determina n. 37 e l’avvio di una profonda riflessione sulle responsabilità in termini di costi per l’erario che derivano dal predetto atto, per evitare – conclude il segretario aziendale Antonio Paolino – che in futuro si possano ripetere simili provvedimenti “disorganizzativi ed antieconomici” responsabili, peraltro, di grave danno erariale allo Stato».
Pino La Rocca