Resi noti, da parte del sindaco Paolo Montalti, i nomi degli assessori e assegnate le relative deleghe. Finora tutto secondo le previsioni, ma le sorprese, da quanto si dice in giro, sarebbero tutte dietro l’angolo. In attesa degli eventi, questa la squadra di governo annunciata: al dottor Luigi Cavaliere è stata assegnata la carica di vice-sindaco e di assessore alla Sanità; al consigliere Luigi Lo Giudice è toccata la nomina di assessore al Lavoro allo Sport e all’Urbanistica; alla giovanissima Stefania Celeste (prima eletta) l’altro assessorato, con delega a Turismo, Ambiente e Politiche Giovanili e all’altra quota rosa Rosa Falabella è toccato l’assessorato alla Formazione ed ai Rapporti con le Associazioni. A Michele Grande, infine, è stato riservato il ruolo di presidente del consiglio comunale. Fin qui, come si diceva, le previsioni sono state rispettate ma, secondo voci abbastanza attendibili, ci sarebbero delle grosse novità che il sindaco Paolo Montalti aveva in qualche modo fatto intendere ma non ufficializzato nel suo primo discorso da sindaco. Secondo queste voci, al fine di coinvolgere tutti, anche i non eletti, in un ruolo attivo di governo, i quattro assessori sarebbero pronti a dimettersi da consiglieri divenendo “assessori esterni” e facendo spazio in consiglio ai 4 candidati non eletti, Battista Fioravanti, Saverio De Luca, Franco Cesarini e Nicola Mastrota che diventano consiglieri comunali a tutti gli effetti ricevendo, in un ruolo di rappresentanza, ciascuno di loro, una delega. Si parla della delega al Bilancio per Mastrota, al Personale per Fioravanti e di altre deleghe destinate a Cesarini e De Luca. «Siamo partiti in 12 per questa bella avventura politica – così aveva annunciato l’avvocato Montalti il giorno della vittoria – e vogliamo rimanere tutti uniti e coinvolti, per meglio corrispondere alle aspettative dei villapianesi». Detto fatto! Questo è l’escamotage per coinvolgere tutti, reso possibile, del resto, dalla normativa vigente e dallo Statuto comunale. Ovviamente questa soluzione, se troverà conferme, sarà commentata variamente a seconda dell’appartenenza politica. La Maggioranza dirà che si tratta di un tributo alla democrazia ed alla collegialità e di un supporto importante di esperienza da parte dei 4 non eletti. La Minoranza potrebbe dire che in questo modo non viene rispettata la volontà degli elettori che, a leggere i risultati delle urne, si sono espressi in favore di un rinnovamento radicale della classe politica locale. Un rinnovamento, del resto, di cui ha fatto le spese la stessa amministrazione uscente. Spetterà dunque al nuovo esecutivo dimostrare che le scelte, se saranno effettivamente realizzate, saranno quelle più giuste ed efficaci per rendere più incisiva l’azione di governo.
Pino La Rocca