Prende il via, anche se in notevole ritardo, la mobilitazione popolare in difesa dell’Agenzia delle Entrate di Amendolara che entro il 30 giugno, a meno di improbabili ripensamenti, chiuderà i battenti e tutto l’ufficio, personale, attrezzature e archivi, saranno trasferiti presso l’Agenzia delle Entrate di Sibari. In una nota proveniente dal comune di Amendolara il sindaco Ciminelli contesta vibratamente la chiusura dell’Ufficio delle Entrate e comunica l’avvio di una raccolta di firme per il suo mantenimento. «E’ vero che c’è la crisi ed è necessario dare un taglio alle spese, – scrive il primo cittadino – ma non si possono uccidere i territori. Non si può continuare a depredare ed a mortificare in questo modo le comunità». Va precisato che il primo cittadino del “Paese della Secca” aveva subito scritto al Ministero ed alla Direzione Generale per tentare di opporsi alla chiusura di un ufficio che, col passare delle settimane, è diventato sempre più a rischio e la sua chiusura oggi diventa quasi una certezza. In realtà anche questa volta troppo blanda, oltre che tardiva, è sembrata la reazione istituzionale ed anche in questo caso, come già avvenuto per l’ospedale, per gli uffici postali e per gli uffici dei Giudici di Pace, si sta dimostrando debole e latitante la concertazione istituzionale dei sindaci, forse troppo impegnati nelle proprie municipalità e poco disposti a fare gioco di squadra. I segnali in questa direzione erano già evidenti nel momento in cui la Direzione Generale ha interrotto il comodato d’uso con il proprietario dell’immobile, ma comunque il dispositivo della Direzione Provinciale, che ha comunicato la chiusura dell’ufficio e dato il via alle operazioni di individuazione e catalogazione degli atti da trasferire, porta la data del 29 aprile. Da allora, pur essendo trascorso oltre un mese, non sono state avviate le necessarie forme di protesta tanto che oggi appare molto difficile che l’ufficio possa sopravvivere. Si avvia dunque a scomparire dall’Alto Jonio un altro pezzo di Stato e si chiude per Amendolara un importante capitolo di storia iniziato ai primi del ‘900 e quindi oltre un secolo addietro. Nel comunicare l’avvio della petizione popolare, che sarà curata dalla signora Patrizia Molinari, il sindaco Ciminelli ha invitato i colleghi-sindaci a formalizzare subito una Delibera di Consiglio in difesa dell’ufficio ed ha invitato i cittadini a sottoscrivere la petizione, anche se il rischio della solita rassegnazione, da parte della cosiddetta società civile, è anche questa volta dietro l’angolo.
Pino La Rocca