Anche nella cosiddetta Calabria-Citra, sia nei comuni più grandi che in quelli più piccoli, Matteo Renzi ha fatto il pieno di voti vincendo anche nei comuni amministrati dal centrodestra, mettendo all’angolo gli avversari più forti (Grillo e Berlusconi) e cannibalizzando i voti dei partiti minori che, salvo poche eccezioni, si sono guadagnati uno striminzito spazio da prefisso telefonico. Incitata da Grillo a rovesciare il tavolo e ad aprire scenari inesplorati, la gente, nonostante i gravissimi problemi che attanagliano il sud ed in particolare questa parte della provincia di Cosenza, ha avuto paura di un rischioso salto nel buio ed ha dato fiducia a Matteo Renzi, considerandolo l’ultimo treno su cui salire dopo l’indiscutibile fallimento della politica tradizionale. Si tratta, a ben vedere, di un voto che premia il coraggio di Renzi di voler rompere gli schemi e di voler dare una spallata al sistema, ma anche di un voto che lo carica di grosse responsabilità, sia in ambito nazionale che europeo. Sì perché a Renzi è stato regalato un buon viatico per andare in Europa e pretendere il passaggio dall’austerità alla crescita. Ora però si sono determinate tantissime aspettative. Per la verità su molti ha pesato la sfiducia, tanto che l’affluenza alle urne è stata abbastanza bassa: nei quattro comuni più grossi le percentuali oscillano infatti tra il 30,90% di Corigliano, il 36,47 di Cassano, il 37,93 di Castrovillari fino al 40,16 di Rossano. Stessa cosa nei paesi più piccoli, fatta eccezione per i comuni dove si votava per le Amministrative. Il record di afflusso lo ha conquistato Montegiordano con l’83,45%, seguito da Villapiana con il 77,70% e Rocca Imperiale con il 71,29%. Record negativo invece per Albidona dove ha votato solo il 27,19%, seguito da Canna con il 31,78%. Dovunque, come si diceva, ha vinto il PD, anche nei comuni amministrati dal centrodestra come Rossano (31,01%) e Corigliano (32,47), mentre a Castrovillari (41,50) ed a Cassano (43,07) il margine è stato ancora più ampio. Tra i paesi più piccoli dell’Alto Jonio il record dei voti del PD spetta a Castroregio con il 69,42%, ad Alessandria con il 60,44%, a San Lorenzo Bellizzi con il 59,23 e ad Oriolo con il 50,19%, mentre la percentuale più bassa si è registrata a Rocca (31,66), a Villapiana (31,93) e ad Amendolara con il 34,97%. In linea invece con il trend nazionale il dato di Trebisacce (44,27). Scarno, anche se altalenante, il dato di Grillo, che è stato positivo solo a Corigliano (27,69), a Rossano (24,20), 21,87 a Castrovillari ed a Cassano 16,57. Meno pesante il bottino dei pentastellati nel comuni più piccoli, fatta eccezione per Canna (23,52), Nocara (21,93) e Trebisacce (21,81). Male anche Forza Italia è andata male raggiungendo il picco a Nocara (27,04), a Roseto (25,99) e Villapiana (24,36) ed il fondo invece a Castroregio (5,78%) ed ad Alessandra (8,44). Il Nuovo Centrodestra ha tenuto bene ad Albidona (24,22), a Francavilla (21,44). Significativo il risultato della lista Tsipras ad Amendolara (11,65), ad Alessandria (8,44) e ad Oriolo (7,79). Male invece i Fratelli d’Italia rimasti fuori dall’UE, il cui apice è stato raggiunto a Rossano ( 6.87), a Villapiana (4,97) ed a Castrovillari (4,18). Magro, naturalmente, il bottino della Lega che è andata comunque in Europa grazie ai voti del nord-ovest e nord-est ma che ha racimolato voti perfino nel sud-Italia. Da prefisso telefonico, invece, tutti gli altri partiti minori a cui sono rimaste solo le briciole. Il successo, del tutto personale di Renzi, non deve comunque far gonfiare il petto ai quadri dirigenti, sia quelli nazionali che hanno tentato spesso di mettergli il bastone tra le ruote, sia quelli locali che finora hanno pensato solo a fare campagna elettorale per i propri referenti, finendo per alimentare quel becero correntismo che tanti danni ha prodotto in passato nella cosiddetta prima Repubblica e anche nella seconda. Questa volta gli elettori hanno dato credito a Renzi, ma non è detto che lo faranno sempre.
Pino La Rocca