“Trebisacce Futuro” il movimento civico di opposizione si scaglia contro l’esecutivo in carica accusandolo di comportamento contraddittorio e, nella fattispecie, di vero e proprio accanimento contro due lavoratori socialmente utili. I fatti che stanno all’origine della polemica, come è noto, risalgono nientemeno che al 2002, allorquando l’allora esecutivo a guida socialista aveva proceduto alla stabilizzazione di diversi LSU lasciando fuori dalla stabilizzazione, per motivi che agli amministratori del tempo erano sembrati validi, questi due LSU. I due, sentendosi discriminati rispetto agli altri e volendo far valere i propri diritti, erano ricorsi al Magistrato del Lavoro che, sia nel primo che nel secondo grado di giudizio, aveva dato torto al comune condannando l’ente a riconoscere tale diritto ed a pagare, far data dal 2002, tutte le indennità spettanti, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. I fatti sono dunque abbastanza datati ma il recente pronunciamento della Corte d’Appello di Catanzaro li ha resi di estrema attualità perché nei giorni scorsi l’esecutivo in carica ha deciso di resistere in giudizio e di ricorrere alla Corte Suprema. Dopo aver esposto analiticamente i fatti ed aver rilevato una palese incoerenza tra il dire ed il fare “Trebisacce Futuro” sferra un duro attacco all’esecutivo guidato dal sindaco Francesco Mundo. «In un momento di crisi come questo, anche e soprattutto a livello locale, in cui le amministrazioni dovrebbero quotidianamente trovarsi a combattere per mantenere i livelli occupazionali, – si legge nella nota di “Trebisacce Futuro” – si rimane sconcertati dall’atteggiamento di un’amministrazione “di sinistra” che, invece di lottare per i lavoratori conformandosi a quanto statuito da due sentenze, ricorre pervicacemente dinanzi alla Suprema Corte per cercare di negare a due LSU il sacrosanto diritto di vedersi finalmente, e dopo ben 12 anni, riconosciuto un posto di lavoro. Questo insensato accanimento ideologico dell’amministrazione di sinistra contro due LSU – si legge ancora – ovviamente non sarà indolore, poiché il comune di Trebisacce, già in profonda crisi economica, dovrà affrontare le ingentissime spese legali per farsi rappresentare in giudizio dinanzi alla Suprema Corte, con buona pace delle esanimi casse comunali, della tutela dei lavoratori e, tanto per parafrasare le parole del primo cittadino, “della necessità di garantire ai lavoratori continuità occupazionale e reddituale…”.
Pino La Rocca